Roma – “Molti si chiedono cosa succederà all’Unione se dovesse perdere il suo più grande mercato finanziario” in seguito alla Brexit. Per la Commissione europea, “proprio la scelta britannica ci induce a raddoppiare gli sforzi per creare un mercato unico dei capitali e assicurare all’economia alternative forme di finanziamento”. Così il vicepresidente dell’esecutivo europeo con delega all’Euro, Valdis Dombroviskis, esprime “l’urgenza” di uniformare le regole sul credito concesso da soggetti diversi dalle banche.
Il commissario ricorda che il suo ex collega britannico, Jonathan Hill, prima di rimettere la propria delega agli Affari finanziari proprio in seguito al referendum sulla Brexit, aveva presentato due proposte relative alla semplificazione del prospetto di borsa e per promuovere forme di cartolarizzazione. “Chiedo al Parlamento e al Consiglio di accelerare l’iter di approvazione di questi due progetti legislativi”, spiega Dombrovskis in una intervista pubblicata oggi su alcuni quotidiani europei tra cui il Sole24Ore.
Il lettone spiega ancora che Bruxelles ha “l’obiettivo di promuovere gli investimenti transfrontalieri e di facilitare la ristrutturazione (aziendale, ndr) per evitare il fallimento, dando più facilmente una seconda possibilità alle imprese”. Per questo, annuncia, prima dell’inverno “vogliamo anche presentare un progetto per adottare forme minime di armonizzazione delle legislazioni nazionali nel campo dell’insolvenza societaria”.
Norme che potranno avere effetti positivi anche sul problema dei crediti deteriorati che pesa sui bilanci degli istituti di credito italiani. “Con le nuove regole”, prosegue Dombrovskis, “potremmo garantire alle banche di gestire il problema più facilmente, di recuperare più rapidamente il denaro investito, di riavere il maggior valore possibile del credito” erogato.
Il problema, però, è che le proposte non sono ancora state neppure presentate, e i tempi potrebbero essere troppo lunghi, dato che in media l’Ue impiega circa due anni per approvare un provvedimento. Nel frattempo, assicura Dombrovskis, il problema delle banche italiane non verrà messo nell’angolo: “Continuiamo a lavorare con le autorità italiane per capire cos’altro dobbiamo fare per risolvere la questione”.