Bruxelles – Siamo sicuri che i giovani di oggi bevano e fumino di più di quelli delle generazioni precedenti? La maggiore attenzione mediatica e sociale intorno al tema sembra suggerirci di sì. Eppure, il recente rapporto dell’European School Survey Project on Alcohol and Other Drugs (Espad) realizzato in collaborazione con l’agenzia europea sulle droghe (Emcdda), dice che “negli ultimi 20 anni i giovani tra i 15 e 16 anni fumano e bevono meno, anche se preoccupano i comportamenti giovanili legati a nuove droghe e a nuove forme di dipendenza”. Fa eccezione la cannabis il cui uso è, invece, aumentato.
Secondo il report dell’organismo, che ha analizzato il consumo degli stupefacenti in 35 Paesi europei inclusi 24 Stati membri dell’Ue, in generale l’uso delle cosiddette “droghe illecite” è rimasto stabile dal 1995 al 2015 e continua a registrare alti livelli di consumo. L’indagine ha coinvolto 96.043 studenti che hanno risposto a questionari anonimi.
Il primo dato emerso è che i giovani di oggi fumano meno di quelli di ieri. Secondo i dati del 2015 il 54% dei giovani ha dichiarato di non aver mai fumato, mentre si è dichiarato “fumatore abituale” solo meno di un quarto dei ragazzi. La percentuale di coloro che hanno fumato la prima volta in età molto giovane, prima dei 13 anni, è scesa notevolmente negli ultimi 20 anni: dal 10% al 4%. Non è cambiato, invece, di molto il genere di chi fuma. Fumano più i ragazzi e meno le ragazze, anche se il gap negli anni si è ridotto. Nonostante in molti Paesi ci sia stato un inasprimento delle politiche contro il fumo, il 60% degli adolescenti ha dichiarato di riuscire facilmente a procurarsi il tabacco.
Rispetto ai dati sulla diminuzione dei giovani fumatori l’Italia è pero in controtendenza e segna dati negativi record: il 37% dei ragazzi italiani ha fumato nell’ultimo mese, una diffusione quindi molto più elevata rispetto alla media dei coetanei europei e stabile nel tempo, a differenza degli altri Paesi dove ha fatto registrare considerevoli diminuzioni. Anche per quanto riguarda gli studenti che fumano quotidianamente, gli italiani rimangono stabili nel corso degli ultimi 20 anni al 21%, un livello più elevato della media comunitaria.
Anche sul fronte dell’alcool, nonostante il consumo continui ad essere alto, c’è stato qualche leggero miglioramento negli ultimi 20 anni. Il consumo di alcool è sceso dall’89% all’81% tra il 1995 e il 2015, dopo un picco nel 2003. Ciò che non è cambiato nell’ultimo ventennio sono gli episodi di abuso di alcool che riguardano il 35% dei giovani. Circa il 75% dei giovani ritiene che è relativamente facile comprare e consumare alcool.
Per quanto riguarda il consumo di droghe, circa il 18% degli studenti intervistati ne ha fatto uso almeno una volta nella vita, ma i livelli variano considerevolmente tra i vari Paesi con percentuali che vanno dal 6% al 37%. In particolare, 10 Paesi hanno livelli che superano il 25%. Tra questi c’è l’Italia con il 28%. La sostanza illecita più diffusa è la cannabis: circa il 16% l’ha fumata almeno una volta nella vita e in media il 7% degli studenti ne ha fatto uso negli ultimi 30 giorni. Negli ultimi 20 anni l’uso della cannabis tra i giovani è, contrariamente ad alcol e tabacco, aumentato: dall’11 al 17%. Circa un terzo dei giovani considera facile procurarsi la cannabis, ma anche droghe più pesanti come ecstasy, per il 12% dei ragazzi non è difficile acquistarla, cocaina (11%), anfetamine (9%), metanfetamine (7%) e crack (8%).
Anche in Italia, la sostanza illecita più diffusa è la cannabis, con una percentuale ben più alta rispetto al resto d’Europa (27% contro il 16%) e in netto aumento rispetto al 2011 (21%). Ad averla provata negli ultimi trenta giorni è il 15% degli adolescenti italiani, secondi solo ai coetanei francesi (17%).
Nel report rientrano quest’anno anche nuove sostanze: quelle psicoattive, le cosiddette new psychoactive substances (Nps). Circa il 4% dei giovani ammette di averne provate, mentre il 3% di averne fatto uso nell’ultimo anno. Lo studio analizza anche altre forme di dipendenza come l’uso eccessivo di internet o il gioco d’azzardo online. Il troppo uso del web riguarda quasi tutti gli studenti: in media gli studenti si collegano al web 6 giorni su 7. Le ragazze usano i social media più dei ragazzi, i quali invece si concentrano sui giochi on line. In tutti i Paesi, a scommettere online sono soprattutto i ragazzi (23% contro il 5% di ragazze) e tra i giovani di sesso maschile sono più numerosi quelli che lo fanno frequentemente (12% contro il 2% lo scorso anno).