Roma – La proposta di legge sulla sharing economy presentata alla Camera “è conforme ai contenuti della comunicazione della Commissione europea” in materia, ma vista la possibile attuazione anche al settore pubblico, è opportuno “integrare le piattaforme per la condivisione di beni e servizi con quelle attualmente disponibili per la pubblica amministrazione”. È il suggerimento che arriva dal direttore generale dell’Agenzia per l’Italia digitale, Antonio Samaritani, che ha presentato le proprie considerazioni alle commissioni Trasporti e Attività produttive di Montecitorio, incaricate dell’esame del disegno di legge.
Il dirigente fa esplicito riferimento allo Spid, il sistema unico di identificazione digitale sui siti delle pubbliche amministrazioni, e a PagoPa, il sistema per i pagamenti elettronici in favore di enti e istituzioni pubbliche. Per Samaritani, “tenuto conto che il sistema Spid risulta coerente con il regolamento Ue” sull’identificazione e la firma digitali, è “opportuno valutarne l’uso” anche “per le transazioni tra privati, i quali potrebbero beneficiare della semplificazione derivante da un uso del medesimo strumento”. Allo stesso modo, si potrebbe estendere l’utilizzo di PagoPa “anche al settore privato, previa un’adeguata normativa”, suggerisce il direttore dell’Agid.