Bruxelles – Più di tremila persone sono state costrette a fuggire dalla loro ‘casa’, nel campo profughi di Moria, sull’isola di Lesbo in Grecia, a causa di un incendio che secondo le prime ricostruzioni della polizia sarebbe stato appiccato volontariamente. Le forze dell’ordine, accorse sul luogo dell’incidente, hanno detto che “il campo è stato distrutto quasi completamente”, ma per fortuna non ci sono vittime o feriti.
Ancora da accertare le reali cause dell’incendio. L’agenzia greca “Ana” parla di “uno scontro tra rifugiati di nazionalità diverse presenti nel campo”, mentre per il quotidiano ellenico “Khatimerini” il fuoco sarebbe divampato per protesta dopo che era circolata la notizia di una possibile trasferimento dei rifugiati in Turchia.
Dopo l’incendio, gli oltre 150 minori che vivono nel campo di Moria sono stati trasferiti in un centro per bambini nell’isola. Attualmente in Grecia vivono circa 60 mila rifugiati, molti dei quali ogni giorno cercano di partire per la Germania e altri Paesi del nord Europa. Tuttavia, l’inasprirsi del controllo delle frontiere dei Paesi dell’Europa dell’Est come l’Ungheria e la nascita di nuovi muri per bloccare il flusso migratorio, hanno chiuso le porte alle speranze di molti rifugiati. Così siriani, iracheni, afghani e pakistani attendono per periodi lunghissimi nei campi profughi delle isole greche.
Le organizzazioni per i diritti umani hanno più volte criticato le condizioni di sovraffollamento e di scarso igiene in cui vivono i rifugiati e i migranti nei campi greci. Solo nell’isola di Lesbo vivono 5.600 persone, circa 2 mila in più rispetto al numero regolamentare che può essere accolto nell’isola.
Parlando al primo summit mondiale sui rifugiati a New York, il premier greco Alexis Tsipras ha ricordato che il fallimento sul fronte dell’accoglienza crea xenofobia. “Se non riusciamo ad affrontare la crisi migratoria, le ripercussioni politiche ricadranno non solo sulla Grecia, ma ovunque”, e ha aggiunto, “in questo modo diamo spazio a nazionalismi e forze xenofobe come successe in Europa dopo la Seconda Guerra Mondiale”.