Bruxelles – La Commissione europea ha avviato una nuova indagine per violazione delle regole fiscali. Questa volta a finire sotto la lente di Bruxelles è la Gaz de France Suez (che ora si chiama Engie), per diversi tax ruling stipulati con il Lussemburgo ai tempi in cui il premier era l’attuale presidente della Commissione Jean-Claude Juncker.
L’esecutivo, si legge in una nota, ha notato che il Granducato “ha trattato le stesse transazioni finanziaria tra società di GDF Suez in modo incoerente, sia come debito che come patrimonio netto”, e questo avrebbe potuto portare “benefici che non sono stati concessi ad altre compagnie sottoposte alle stesse regole” in Lussemburgo.
A partire dal settembre del 2008 il Lussemburgo ha dei tax rulings riguardo due tipi di transazioni finanziarie simili tra 4 compagnie del gruppo, tutte con sede nel Paese. Un prestito convertibile è stato concesso nel 2009 da Lng Luxembourg a GDF Suez LNG Supply e un altro concesso nel 2011 da Electrabel Invest Luxembourg a GDF Suez Treasury Management. Ma grazie al tax ruling la transazione non veniva tassata né al livello del finanziatore né di quello del beneficiario, trasformandola così in un’operazione tax free.
“Le transazioni finanziarie possono essere tassate in modo diverso a seconda del tipo di operazione, se si tratti di capitale o di debito – ma una singola azienda non può avere il meglio dei due mondi per una stessa operazione”, ha affermato la commissaria alla Concorrenza Margrethe Vestager secondo cui da una prima analisi il trattamento concesso alla Gdf sembra contraddire le regole fiscali nazionali “per permettere all’azienda di pagare meno tasse rispetto ad altre società “.