Dall’inviato
Durante la grande manifestazione di ieri a Berlino abbiamo intervistato Jennifer Morgan, Executive Director di Greenpeace International, che ha raccontato a Eunews dell’attività dell’organizzazione che si batte per la salvaguardia ambientale e delle motivazioni per cui è contro al Ttip e al Ceta.
Eunews: Perché Greenpeace è contro il Ttip e il Ceta?
Jennifer Morgan: Greenpeace è contro il Ttip e il Ceta innanzitutto perché questi stabiliscono un processo legale separato con il quale le multinazionali possono fare causa contro le leggi nazionali europee, ad esempio sulla protezione ambientale, creando di fatto un processo non democratico dal quale le multinazionali possono trarre vantaggio. Un altro punto è il principio di precauzione che è alla base delle leggi europee e, che nel trattato non si ritrova da nessuna parte, nonostante questo sia un principio base per la salvaguardia della salute dei cittadini e dei diritti ambientali, escludendoli di fatto. Riteniamo che queste due cose siano davvero inaccettabili.
E: Quale attività state conducendo?
M: Stiamo lavorando insieme alle altre organizzazioni per portare alla luce quello che davvero includono questi trattati, ad esempio il “leak” dei documenti svelati quattro mesi fa. Il nostro obiettivo è quello di aprire le porte e mostrare quello che succede dietro alle quinte. Abbiamo lavorato per organizzare questa manifestazione, educare le persone, parlarci, mettere pressione ai politici manifestando davanti ai summit e continueremo fino a quando non otterremo quel che vogliamo.
E: Forse quello che risulta più stano agli occhi della popolazione è questa sorta di segretezza nelle trattative, non crede?
M: Credo che il maggior problema sia che questi negoziati non avvengono pubblicamente e ai cittadini non è stato detto quali sono i pericoli. È importante che le persone si organizzino e facciano pressione dicendo: “noi sappiamo come stanno le cose e non vogliamo questo accordo”.
E: Senza dubbio il clima è un tema caldo, ma secondo lei potrebbe esserci un accordo differente dal Ttip e dal Ceta?
M: Ci dovrebbe essere un accordo, ma questo dovrebbe riguardare la salvaguardia dell’ambiente. Questi trattati non riguardano l’ambiente, non riguardano la salute dei cittadini, ma riguardano piuttosto il dare diritti speciali agli interessi economici, affossando le leggi nazionali. È il primato del mercato sulle persone.
E: Pensa che riuscirete a vincere questa battaglia?
M: Assolutamente! Penso che possiamo fermare sia il Ttip che il Ceta. Quando avremo vinto, saremo sicuri di poter mantenere i nostri tribunali per risolvere le controversie tra una multinazionale e uno stato, il principio di precauzione e le nostre leggi.
E: Cosa pensa del fatto che ci siano alcuni stati, in primo luogo l’Italia, che hanno esortato la Commissione Europea a continuare i trattati mentre altre tipo la Germania sono contrarie? Ritiene che questo dipenda da questioni di opportunismo politico?
M: Basta guardare agli Stati Uniti dove entrambe i candidati sono contro questi trattati. Credo che se i politici europei vogliono riacquistare fiducia da parte dei cittadini è ora che inizino ad ascoltarli e non semplicemente a dipendere da Bruxelles. Dovrebbero fermarsi un attimo e ascoltare quello che vuole la popolazione.