Bruxelles – La ghigliottina della censura turca cala ora anche sul teatro: il presidente della Turchia Racep Tayyip Erdogan vieta la rappresentazione teatrale di spettacoli di origine straniera perché “rischiosi” e “contrari ai valori del comune sentire”. Il sipario non si alzerà per William Shakespeare, Carlo Goldoni, Anton Chekov, Bertold Brecht e molti altri. Vietati anche attori e drammaturghi contemporanei come Dario Fo e Stefano Massini. Fra i primi a reagire, vi è il Piccolo Teatro di Milano, che si propone di ospitare gli artisti turchi e consentire la messa in scena delle loro opere e invita gli altri teatri europei a fare lo stesso.
L’iniziativa è sostenuta con forza dall’europarlamentare e presidente della Commissione Cultura Silvia Costa. “La cultura è la voce d’Europa. Condanno fortemente l’ennesima posizione dittatoriale di Erdogan – dice la parlamentare -, dopo aver aderito all’appello per la liberazione dello scrittore Ahmet Altan, condivido e sostengo l’iniziativa del Piccolo Teatro che ha aperto le porte agli attori e registi turchi e mi auguro che tutti i teatri europei seguano il loro impegno”. Costa annuncia che si farà “portavoce con i colleghi perché anche il Parlamento apra le porte alle istanze culturali di drammaturghi, attori e persone del mondo dello spettacolo e della cultura turchi. La loro voce non può essere messa a tacere così come va difesa la libera circolazione delle idee.”
Costa conclude ribadendo l’importanza del teatro come strumento per la costruzione di una comunità europea comune e coesa: “Il teatro è depositario del passato e fucina della nuova Europa. Faccio appello alla comunità internazionale perché si levi un unanime stop alle violenze e alla più grave delle repressioni contro la dignità dell’individuo, la giustizia, la libertà di pensiero e di parola”.