Bruxelles – Una lista nera dei paradisi fiscali in cui inserire tutti gli Stati che hanno giurisdizioni fiscali “non cooperative”. La Commissione europea ha dato il via ai lavori per stilare l’elenco che riguarderà i Paesi terzi, facendo una prima valutazione preliminare che ora verrà portata all’attenzione degli Stati membri che dovranno scegliere su quali nazioni dovrà essere fatto un esame più approfondito.
“Per troppo tempo i nostri sistemi hanno permesso di trasferire soldi verso Paesi che non prendono molto sul serio i loro obblighi in materia di tasse”, ha dichiarato il commissario agli Affari economici, Pierre Moscovici. Per il commissario l’evasione fiscale “è un problema globale che ha bisogno di soluzioni globali”. L’Europa “deve essere unita nel messaggio che la pianificazione fiscale aggressiva che coinvolge nazioni con bassi standard fiscali è semplicemente sbagliata”.
Nel gennaio 2016, nell’ambito del più ampio obiettivo di contrastare l’evasione e l’elusione fiscali, la Commissione ha avviato un processo in tre fasi per compilare l’elenco comune dell’Ue allo scopo di impedire una pianificazione fiscale aggressiva che abusi delle asimmetrie tra i diversi sistemi nazionali. L’elenco definitivo dei paradisi fiscali dovrebbe essere pubblicato entro la fine del 2017. Tutti i Paesi terzi e le giurisdizioni fiscali del mondo sono stati esaminati per determinare il rischio che essi presentano di favorire l’elusione fiscale. La valutazione preliminare si è basata su un’ampia gamma di indicatori oggettivi e neutri, tra cui dati economici, attività finanziaria, strutture giuridiche e istituzionali e norme basilari in materia di buona governance fiscale. L’UE collaborerà strettamente con l’Ocse durante il processo di compilazione dell’elenco e terrà conto della sua valutazione sulle norme di trasparenza delle giurisdizioni.