Bruxelles – La chiesa cattolica non dovrà pagare gli arretrati dell’Ici, poi diventata Imu, per il periodo 2008-2012. Lo ha stabilito l’ottava sezione del Tribunale dell’Unione europea che con una sentenza, che potrà essere impugnata dai ricorrenti, ha respinto il ricorso della scuola privata Maria Montessori di Roma, che lamentava che l’esenzione costituiva un aiuto di Stato incompatibile con il mercato comune.
Il caso risale al 2006 quando venne contestato per la prima volta alla Commissione europea il regime di esenzione dell’Imu. L’esecutivo di Bruxelles respinse la richiesta e da allora iniziò un contenzioso che è andato avanti fino al 2012 quando l’Ici fu trasformata in Imu grazie a un intervento del governo Monti che anticipava l’entrata in vigore della riforma voluta dall’esecutivo Berlusconi modificandola. Da quel momento l’esenzione veniva limitata alle attività specifiche esercitate da enti non commerciali “con modalità non commerciali”. Ma la battaglia non finì lì perché i ricorrenti si rivolsero alla Corte contro la Commissione sostenendo che che “la nuova normativa relativa all’Imu esige che gli enti non commerciali dichiarino gli immobili assoggettati a tale imposta e quelli che sono stati esentati “, e che quindi le autorità italiane avrebbero potuto “utilizzare le dichiarazioni presentate in base alla normativa per accertare l’uso o meno degli immobili per fini commerciali in passato”.
Ma i giudici, si legge nella sentenza, hanno ritenuto che “tale metodo non può essere considerato efficace, a causa dell’inesistenza di informazioni sulla precedente situazione degli immobili”, e che “la ricorrente non è giunta a dimostrare che la natura delle attività svolte dagli enti beneficiari dell’Ici avrebbe potuto essere individuata ricorrendo a metodi alternativi”, e quindi per loro “non è possibile contestare alla Commissione di essere incorsa in un errore di valutazione per aver dichiarato che le autorità italiane non disponevano di alcun mezzo che consentisse loro di procedere al recupero, anche solo parziale, dell’aiuto considerato illegittimo”.