Bruxelles – Nulla da ridire sulla scelta di un impiego nel settore finanziario, ma se la banca è una di quelle più implicate nella crisi finanziaria degli ultimi anni allora le cose cambiano. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker torna sulla disputa con il suo predecessore, José Manuel Barroso, al centro delle polemiche per avere accettato un incarico da presidente non esecutivo della banca d’affari, Goldman Sachs. “Credo che Barroso sia una persona onesta ed è un amico, ha preso la decisione di andare a Goldman Sachs dopo la pausa che la Commissione impone”, quindi “ha rispettato le regole”, ha ricordato Juncker nel corso di un evento organizzato da Euronews durante cui ha risposto alle domande dei giovani “YouTubers”.
Il problema dunque non riguarda le regole ma il nuovo datore di lavoro di Barroso. “Io non ho problemi perché ha preso un incarico in una banca privata”, ha spiegato Juncker ricordando che “altri lo hanno già fatto”, ma “non in quella banca, perché Goldman Sachs è stata una delle realtà che, sapendolo o non sapendolo, ha contribuito all’emergere dell’enorme crisi degli anni 2007, 2008 e 2009”. Insomma, ha spiegato il presidente della Commissione, i dubbi sono soprattutto sul “porto verso cui si dirige” l’ex numero uno dell’esecutivo comunitario.
La Commissione ha fatto sapere di volere fare chiarezza sul caso, chiedendo di vedere i termini del nuovo contratto di Barroso su cui sarà chiesto il parere del comitato etico ad hoc. Decisione contro cui il portoghese ha protestato inviando una lettera a Juncker in cui lamenta accuse infondate e un atteggiamento discriminatorio.