Bruxelles – Non bastano due banali sol diesis per poter considerare una suoneria abbastanza riconoscibile da essere registrata come marchio. A stabilirlo, oltre al buon senso, ora è anche il Tribunale dell’Unione europea, che ha respinto il ricorso presentato dalla società brasiliana Globo Comunicação e Participações contro la decisione con cui l’Euipo (Ufficio dell’Unione europea per la proprietà intellettuale) ha negato la registrazione di tale segno come marchio dell’Unione. In particolare, secondo l’Euipo si tratta di una suoneria banale e comune che passa generalmente inosservata e non è memorizzata dal consumatore. Troppo poco insomma per essere associata al nome dell’azienda.
I suoni possono costituire un marchio a condizione di poter essere riproducibili graficamente (come nel caso della Globo), ma, scrive il Tribunale Ue, il ricorso presentato riguarda “una suoneria ‘standard’ di cui è dotato qualsiasi dispositivo elettronico dotato di temporizzatore o qualsiasi apparecchio telefonico, di modo tale che il pubblico non sarà in grado, senza previa conoscenza, di identificare tale suoneria come indicante soltanto i prodotti e servizi provenienti dalla società Globo Comunicação e Participações”. Il motivetto, destinato a essere usato come suoneria di allarme o di telefono, passerà quindi “generalmente inosservato e non sarà memorizzato dal consumatore”, per questo non è possibile registrarlo come marchio. La Globo ha ora due mesi di tempo per eventualmente impugnare la decisione dei giudici davanti alla Corte di giustizia dell’Unione.