Bruxelles – La Commissione ha presentato oggi alcune proposte per la modernizzazione del diritto d’autore “al fine di aumentare la diversità culturale in Europa e i contenuti disponibili online, oltre a introdurre norme più chiare per tutti gli utenti online”. Le proposte contengono inoltre strumenti per l’innovazione dell’istruzione, della ricerca e delle istituzioni che gestiscono il patrimonio culturale. Ma a Bruxelles si mettono subito le mani avanti: “Non vogliamo fare i maestrini, vogliamo ascoltare le altre idee e siamo pronti a cambiare. Ma facciamo in fretta, non possiamo aspettare tre anni sennò il mercato ci sorpassa”, ha detto il commissario responsabile del Digitale, Günther Oettinger, presentando oggi la proposta ai giornalisti.
Le tecnologie digitali stanno cambiando il modo in cui la musica, i film, la televisione, la radio, i libri e la stampa vengono prodotti e distribuiti e in cui divengono accessibili. Nuovi servizi on-line, quali la musica in streaming, le piattaforme di video on demand e gli aggregatori di notizie, sono diventati molto popolari, mentre i consumatori si aspettano sempre più frequentemente di accedere a contenuti culturali mentre si spostano e attraversano le frontiere. Il nuovo panorama digitale pensato dalla Commissione “creerà opportunità per i creatori europei se le norme saranno in grado di fornire chiarezza e certezze del diritto a tutti coloro che ne usufruiscono”.
Le proposte di Bruxelles, inquadrate nella strategia per il Mercato Unico Digitale vogliono garantire:
- maggiori possibilità di scelta e migliore accesso ai contenuti online e transfrontalieri;
- norme migliorate sul diritto d’autore per l’istruzione, la ricerca, il patrimonio culturale e l’inclusione delle persone con disabilità;
- un mercato più equo e sostenibile per i creatori, le industrie creative e la stampa.
Secondo Andrus Ansip, vicepresidente della Commissione responsabile per il Mercato unico digitale, spiega che “la nostra proposta garantirà una maggiore disponibilità di contenuti, trasformando le norme europee sul diritto d’autore alla luce della nuova era digitale. Il contenuto creativo dell’Europa non deve essere inaccessibile, ma deve anche essere rigorosamente protetto, in particolare per migliorare le possibilità di remunerazione dei nostri creatori”. Ansip sottolinea che “Senza un mercato unico digitale efficiente perderemo creatività, crescita e occupazione”.
Oggi, quasi la metà degli utenti internet dell’Ue ascolta musica, guarda serie televisive e film o fa uso di giochi online; tuttavia, le emittenti e gli altri operatori hanno difficoltà ad assolvere i diritti per i propri servizi online o digitali quando vogliono renderli disponibili in altri paesi dell’Ue. Analogamente, i settori importanti dal punto di vista socioeconomico, quali l’istruzione, la ricerca e il patrimonio culturale, troppo spesso sono soggetti a restrizioni o a incertezze del diritto che ne ostacolano l’innovazione digitale quando utilizzano contenuti protetti dal diritto d’autore, anche oltre frontiera. Infine, gli autori, gli altri titolari di diritti e gli editori a stampa spesso non sono in grado di negoziare le condizioni né i pagamenti per l’utilizzo online delle proprie opere ed esecuzioni.
Le proposte sui diritti d’autore vertono su tre priorità principali:
1. Maggiori possibilità di scelta e migliore accesso ai contenuti online e transfrontalieri
La Commissione propone un meccanismo giuridico che consenta alle emittenti di ottenere più facilmente le autorizzazioni dei titolari dei diritti di cui hanno bisogno per trasmettere programmi online in altri Stati membri dell’Ue. Si tratta di programmi che le emittenti trasmettono online contemporaneamente alle loro trasmissioni televisive nonché ai servizi di catch up che desiderano mettere a disposizione online in altri Stati membri, come MyTF1 in Francia, ZDF Mediathek in Germania, TV3 Play in Danimarca, Svezia e negli Stati baltici e AtresPlayer in Spagna. Secondo Bruxelles “dare alle emittenti la possibilità di rendere disponibili la maggior parte dei propri contenuti, quali notiziari, documentari, programmi culturali, politici o di intrattenimento anche in altri Stati membri offrirà più scelta ai consumatori”.
Le nuove norme dovrebbero rendere più facile per gli operatori che offrono pacchetti di canali televisivi (come Proximus TV in Belgio, Movistar + in Spagna, Deutsche Telekom’s IPTV Entertain in Germania) ottenere le autorizzazioni di cui hanno bisogno: invece di dover negoziare individualmente con ciascun titolare di diritti al fine di poter offrire tali pacchetti di canali provenienti da altri Stati membri dell’Ue, saranno in grado di ottenere le licenze tramite organismi di gestione collettiva che rappresentano i titolari dei diritti. Questa soluzione aumenterà anche la scelta dei contenuti per i loro clienti.
Per contribuire allo sviluppo delle offerte di video on demand (VoD) in Europa, la Commissione chede agli Stati membri di istituire organismi di negoziazione per raggiungere accordi in materia di concessione di licenze, comprese quelle per i servizi transfrontalieri, tra i titolari di diritti audiovisivi e le piattaforme VoD. Un dialogo con il settore audiovisivo sulle licenze e l’uso di strumenti innovativi come le piattaforme per la concessione di licenze completerà questo meccanismo.
La nuova direttiva sul diritto d’autore aiuterà i musei, gli archivi e le altre istituzioni a digitalizzare e rendere disponibile a livello transfrontaliero opere fuori commercio, come libri o film protetti da diritti d’autore ma non più disponibili al pubblico.
In parallelo, la Commissione utilizzerà 1,46 miliardi del programma MEDIA di “Europa creativa” per sostenere ulteriormente la circolazione dei contenuti creativi al di là delle frontiere. Nello specifico vi saranno maggiori finanziamenti per il doppiaggio e la sottotitolazione, un nuovo catalogo delle opere audiovisive europee per i fornitori di VoD che potrà essere usato direttamente per la programmazione e strumenti online per migliorare la distribuzione digitale delle opere audiovisive europee e facilitarne il reperimento e la visualizzazione online.
Questo insieme di azioni incoraggerà la gente a scoprire programmi televisivi e radiofonici di altri paesi europei, a restare in contatto con il proprio paese d’origine quando si vive in un altro Stato membro e migliorare la disponibilità, anche transfrontaliera, dei film europei, mettendo quindi in luce la ricchezza della diversità culturale in Europa.
2. Miglioramento delle norme sul diritto d’autore per la ricerca, l’istruzione e l’inclusione delle persone con disabilità
Gli studenti e gli insegnanti desiderano utilizzare materiali e tecnologie di apprendimento digitali, ma oggi quasi un educatore su quattro si trova di fronte a restrizioni relative ai diritti d’autore nella propria attività di insegnamento digitale. La Commissione ha proposto oggi una nuova eccezione per consentire agli istituti educativi di utilizzare materiali per illustrare l’insegnamento grazie a strumenti digitali e corsi online attraverso le frontiere.
La direttiva proposta contribuirà inoltre a rendere più facile per i ricercatori in tutta l’Ue l’uso delle tecnologie di text and data mining (Tdm) per l’analisi di grandi insiemi di dati. Questo darà un impulso quanto mai necessario alla ricerca in materia di innovazione, considerando che attualmente quasi tutte le pubblicazioni scientifiche sono digitali e il loro volume complessivo è in aumento dell’8-9% ogni anno in tutto il mondo.
La Commissione propone inoltre una nuova eccezione obbligatoria che consenta alle istituzioni che gestiscono il patrimonio culturale di preservare le opere in formato digitale, fondamentali per la sopravvivenza del patrimonio culturale e per l’accesso dei cittadini a lungo termine.
Infine, la Commissione propone una legislazione per attuare il trattato di Marrakech volto a facilitare l’accesso alle opere pubblicate per le persone non vedenti, con disabilità visive o con altre difficoltà nella lettura di testi a stampa.
3. Un mercato più equo e sostenibile per i creatori e la stampa
La direttiva sul diritto d’autore ha lo scopo rafforzare la posizione dei titolari dei diritti nella negoziazione e nella percezione di una remunerazione per lo sfruttamento online dei contenuti su piattaforme per la condivisione di video quali Youtube o Dailymotion. Tali piattaforme avranno l’obbligo di utilizzare strumenti efficaci, come tecnologie per individuare automaticamente canzoni o opere audiovisive che i titolari dei diritti hanno identificato e la cui autorizzazione o eliminazione è stata concordata con le piattaforme.
I giornali, le riviste e altre pubblicazioni su stampa hanno beneficiato del passaggio dalla stampa ai servizi digitali e online quali i media sociali e gli aggregatori di notizie. Ciò ha portato a un pubblico più vasto, ma ha anche avuto un effetto sugli introiti pubblicitari e ha reso la concessione di licenze e il rispetto dei diritti di tali pubblicazioni sempre più difficile. La Commissione propone di introdurre un nuovo diritto connesso per gli editori, analogo a quello già esistente nel diritto dell’Unione per i produttori di film, i produttori discografici (di fonogrammi) e altri operatori delle industrie creative come le emittenti.
Il nuovo diritto riconosce l’importante ruolo svolto dagli editori a stampa nell’investire in contenuti giornalistici di qualità e nel crearli, che è essenziale per l’accesso dei cittadini alla conoscenza nelle nostre società democratiche. Poiché saranno giuridicamente riconosciuti per la prima volta come titolari dei diritti, si troveranno in una posizione migliore quando dovranno negoziare con i servizi online l’uso dei propri contenuti o l’accesso ad essi e saranno maggiormente in grado di combattere la pirateria. Questo approccio fornirà a tutti gli operatori un quadro giuridico chiaro per la concessione di licenze per contenuti ad uso digitale e contribuirà allo sviluppo di modelli commerciali innovativi a vantaggio dei consumatori.
Il progetto di direttiva obbliga inoltre gli editori e i produttori alla trasparenza e ad informare gli autori o gli interpreti o esecutori dei profitti ottenuti con le loro opere. Inoltre istituisce un meccanismo per aiutare gli autori e gli interpreti ed esecutori ad ottenere una quota equa della remunerazione in sede di negoziazione con i produttori e gli editori e dovrebbe condurre ad un grado più elevato di fiducia tra tutti gli attori della catena del valore digitale.