Bruxelles – Il Dieselgate non è uno scandalo “legato solo a Volkswagen”, ma “il problema è più ampio” e “ci sono altri produttori” che usano tecnologie per truccare le emissioni. Lo ha affermato Gerben-Jan Gerbrandy, liberale olandese e correlatore del rapporto sullo scandalo Dieselgate approvato oggi dal Parlamento europeo, con 618 voti favorevoli, 26 contrari e 7 astensioni. Il testo nasce dal lavoro della la commissione d’inchiesta sulle misurazioni delle emissioni nel settore automobilistico (EMIS) creata proprio per cercare la verità sullo scandalo scoppiano un anno fa. “Ci sono ancora molti interrogativi su ruolo degli Stati membri” e sul fatto che “l’applicazione delle norme europee lascia ancora a desiderare”, ha continuato Gerbrandy che si è chiesto “perché ci è voluto così tanto per sviluppare test sulle emissioni in condizioni reali”, visto che “nel 2010 la Commissione aveva pubblicato un documento secondo cui ci sarebbero voluto due anni”, mentre nei fatti “ce ne sono voluti molti, ma molti di più”.
Per il popolare spagnolo Pablo Zalba Bidegain, altro relatore del testo, la commissione d’inchiesta non dovrebbe solamente limitarsi a “indagare e a scoprire la verità su quello che è successo in passato”, ma dovrebbe “avanzare anche della proposte per evitare che qualcosa di simile si ripeta in futuro”, in quanto “questa crisi è anche un’opportunità per adeguare l’industria automobilistica europea al XXI secolo e per garantire un futuro migliore ai dodici milioni di famiglie dei lavoratori nel settore”.
La commissione EMIS sta indagando per capire se la Commissione europea o i funzionari nazionali sospettassero o sapessero delle possibili truffe prima che fosse scoperta negli Stati Uniti e per quale motivo non fossero stati – intenzionalmente o meno – più prudenti nell’affrontare le discrepanze nei valori delle emissioni, riscontrate nei test di omologazione e in quelli in condizioni reali di guida.
Il Parlamento nella risoluzione chiede alla Commissione europea di fornire ai membri di EMIS tutta la documentazione richiesta relativa alle misurazioni delle emissioni dei veicoli, compreso il lavoro svolto dal Centro comune di ricerca (CCR) e tutte le registrazioni delle attività dei vari gruppi di esperti che si occupano di legislazione in materia di procedure di omologazione veicoli.
Dalla riunione costitutiva del 2 marzo, EMIS ha tenuto 12 riunioni, per un totale di circa 50 ore e 37 audizioni, nel corso delle quali i partecipanti hanno anche risposto a circa 400 domande formulate in anticipo dai deputati. La commissione d’inchiesta ha inoltre commissionato uno studio sulle discrepanze dei valori delle emissioni riscontrate nei test di omologazione e in quelli in condizioni reali di guida.