Bruxelles – La sovranità nazionale “rimane per molti aspetti l’elemento fondamentale del governo di un Paese”, ma “per ciò che riguarda le sfide che trascendono i suoi confini, l’unico modo di preservare la sovranità nazionale, cioè di far sentire la voce dei propri cittadini nel contesto mondiale, è per noi europei condividerla nell’Unione Europea”, una scelta che “ha funzionato da moltiplicatore della nostra forza nazionale”. Lo ha affermato il presidente della Banca centrale europea nel discorso che ha tenuto a Trento dopo aver ricevuto il premio Alcide De Gasperi. Per Draghi “l’impianto dell’integrazione europea è saldo” e “i suoi valori fondamentali continuano a restarne la base”, però “occorre orientare la direzione di questo processo verso una risposta più efficace e più diretta ai cittadini, ai loro bisogni, ai loro timori e meno concentrata sulle costruzioni istituzionali” in quanto “queste sono accettate dai cittadini non per se stesse ma solo in quanto strumenti necessari a dare questa risposta”. Tra i cittadini europei, sottolinea il governatore, c’è “una insoddisfazione crescente nei confronti del progetto europeo” che ha portato ad esempio i britannici a votare a favore della Brexit.
Parlando del Mercato unico ha affermato poi che questo “può restare a lungo libero ed equo solo se tutti i soggetti che vi partecipano sottostanno alle stesse leggi e regole e hanno accesso a sistemi giudiziari che le applichino in maniera uniforme”. Questo perché “il libero mercato non è anarchia, è una costruzione politica che richiede istituzioni comuni in grado di preservare la libertà e l’equità fra i suoi membri” e “se tali istituzioni mancheranno o non funzioneranno adeguatamente, si finirà per ripristinare i confini allo scopo di rispondere al bisogno di sicurezza dei cittadini”. Quello che serve per Draghi sono “politiche che mettano in moto la crescita, riducano la disoccupazione e aumentino le opportunità individuali, offrendo nel contempo il livello essenziale di protezione dei più deboli”.