Bruxelles – Solo un mese dopo il referendum della Brexit, in Galles, Inghilterra e Irlanda del Nord i crimini razziali sono aumentati considerevolmente. A dirlo sono gli ultimi dati forniti dalla Npcc, National Police Chiefs’ Council, il Dipartimento nazionale di polizia, che ha registrato un picco di “hate crime” subito dopo il referendum del 23 giugno con cui è stata decisa l’uscita del Regno Unito dall’Unione europea.
Rispetto all’anno scorso, nell’ultima settimana di luglio i crimini d’odio sono aumentati del 49%, registrando 1.863 episodi di violenza razziale. La settimana successiva è stato raggiunto il record in assoluto di questo tipo di incidenti: 1.787, un aumento rispetto all’anno scorso del 58%. Si tratta, tuttavia, di stime al ribasso. I dati reali potrebbero essere molto più preoccupanti di quelli ufficiali. Jack Dromey, l’ex ministro ombra di Polizia e Giustizia, intervistato dal quotidiano britannico “The Guardian” spiega il perché. “Molte vittime hanno paura di uscire allo scoperto e così il numero degli episodi di violenza potrebbe essere molto più elevato di quello che conosciamo”. La tendenza a sottostimare il problema da parte delle autorità britanniche è stata riconosciuta anche dalle Nazioni Unite che hanno ricordato, ha spiegato Dromey, “come la strategia del governo sia quella di incentivare la segnalazione del crimine d’odio, consapevole che la lotta contro di esso sia una delle maggiori sfide della polizia”.
Anche ad agosto i casi di “hate crime” sono aumentati rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Nella terza settimana del mese è stato registrato un incremento del 16%, con 1384 episodi di violenza razziale. Nonostante ciò, la polizia ha annunciato che non intende più raccogliere dati settimanalmente, sostenendo che il leggero calo dell’aumento dei crimini non giustifica più una raccolta dei dati così frequente.
Tuttavia, l’ex ministro Dromey non è d’accordo. “Non è il momento di smettere di raccogliere dati settimanalmente”, ha detto, “Il tasso di crimine d’odio a livello nazionale rimane ancora alto e l’ultimo episodio avvenuto a Harlow dimostra che c’è ancora una preoccupante tendenza di abusi e violenze”. A Harlow, nella regione dell’Essex, un cittadino polacco di 39 anni è morto dopo essere stato picchiato sembra da sei teenagers del posto, ora sospettati dell’omicidio.
Episodi come questo esistevano anche in passato, ma il loro aumento, secondo la polizia, è strettamente legato al voto del 23 giugno. Secondo le forze dell’ordine britanniche il Sì all’uscita dall’Unione è stato interpretato da alcuni come una sorta di lascia passare verso comportamenti razzisti e discriminatori.