Bruxelles – Multa confermata per il gruppo Pilkington, uno dei più importanti produttori mondiali di vetro. La Corte ha respinto l’impugnazione del gruppo composto dalle società Pilkington Italia, Pilkington Automotive, Pilkington Automotive Deutschland e Pilkington Holding, confermando la sentenza del Tribunale Ue del 2014 e l’ammenda da 357 milioni di euro inflitta al gruppo dalla Commissione europea per aver partecipato a un cartello nell’ambito del vetro per le auto.
La vicenda risale al 2008, quando l’esecutivo comunitario aveva imposto una multa da 1,3 miliardi di euro a quattro società per aver creato, fra il 1998 e il 2003, un cartello illegale al fine di scambiarsi informazioni sensibili, stabilire i prezzi e spartirsi il mercato europeo del vetro per automobili. Le indagini dell’Antitrust avevano scoperto che rappresentanti delle società Asahi (Giappone), Saint-Gobain (Francia), Soliver (Belgio) e Pilkington (Regno Unito) si erano incontrati diverse volte in aeroporti e hotel di alcune città europee per discutere le forniture per i prossimi modelli di auro, rinegoziare i contratti esistenti e scambiarsi informazioni. Per questo la Commissione aveva deciso di punire il cartello con quella che all’epoca era una delle ammende più ingenti mai inflitte. Per il gruppo Pilkington era stata decisa una multa di 370 milioni di euro, poi ridotta a 357 milioni nel 2013 in seguito ad alcune correzioni di calcolo. La società ha dunque fatto ricorso al Tribunale dell’Ue chiedendo di annullare la decisione e di ridurre in modo sostanziale l’importo dell’ammenda, ricorso respinto nel dicembre 2014. La Pilkington ha così impugnato la sentenza davanti alla Corte di giustizia, che oggi ha confermato quanto deciso dal Tribunale e la multa inflitta dalla Commissione.