Bruxelles – Quali misure ha preso la Commissione europea per verificare la regolarità della nomina di Josè-Manuel Barroso a presidente non esecutivo della banca d’affari Goldman Sachs? L’esecutivo comunitario chiesto un parere al comitato etico in materia? Dopo l’accaduto sta valutando se riformare il codice di condotta di commissari ed ex commissari europei? A tempestare di domande la Commissione Ue sul discusso nuovo incarico del predecessore di Jean-Claude Juncker è il mediatore europeo, Emily O’ Reilly che ha scritto al presidente della Commissione europea una lettera per chiedere maggiori dettagli in merito al nuovo incarico dell’ex presidente portoghese che, come lui stesso ha spiegato in un’intervista al Financial Times, farà soprattutto da consigliere per mitigare gli effetti negativi della Brexit sulle banche che hanno sede nel Regno Unito. Anche questo solleva questioni: la Commissione stabilirà linee guida per definire come il capo negoziatore europeo su Brexit, Michel Barnier (che era commissario quando Barroso era presidente), dovrà rispondere ad un’eventuale richiesta di contatto da parte di Barroso?
“La mossa di Barroso ha generato preoccupazione in un momento molto difficile per l’Ue e particolarmente in relazione alla fiducia dei cittadini nelle sue istituzioni”, scrive a Juncker O’ Reilly secondo cui questo è “un tema di significativo interesse pubblico che deve essere apertamente e complessivamente affrontato dalla Commissione”. Secondo il mediatore europeo a causare dubbi è proprio la risposta della Commissione europea secondo cui il comportamento di Barroso è in linea con le regole esistenti. A questo punto, secondo O’ Reilly, è necessario chiedersi se queste regole siano adeguate: “Non è abbastanza dire che le regole non sono state infrante senza guardare allo spirito di fondo e all’intento dell’articolo del Trattato e senza modificare il codice per riflettere precisamente questo”, obietta il mediatore. Piuttosto che seguire pedissequamente le regole, secondo O’ Reilly, bisognerebbe prendere le decisioni “caso per caso prendendo in considerazione tutti gli elemento di una specifica nomina”.
Nel caso specifico, fa notare ancora il mediatore, le preoccupazioni sulla nomina di Barroso sono arrivate un po’ da tutte le parti, incluso il Parlamento europeo. Per questo “è importante che la Commissione cerchi di rimediare a queste preoccupazioni il prima possibile”. Per O’ Reilly “il diritto di lavorare non è senza riserve e deve essere bilanciato con l’interesse pubblico add una amministrazione etica”. Recentemente il mediatore ha già chiesto alla Commissione di rivedere il proprio codice di condotta per mettere pienamente in atto le regole e prevedere sanzioni precise per commissari o ex commissari che vengano meno ai propri obblighi. O’ Reilly ha chiesto all’esecutivo Ue di rispondere alle questioni sollevate in quell’occasione entro il 14 ottobre 2016.