Bruxelles – Nonostante la dura repressione messa in atto dal governo di Ankara dopo il fallito colpo di Stato dello scorso 15 luglio, l’Ue è determinata a continuare il percorso per la liberalizzazione dei visti con la Turchia. A ribadirlo è il commissario europeo per gli Affari interni, Dimitris Avramopoulos che oggi si è recato nel Paese insieme al presidente del Parlamento europeo, Martin Schulz, per la prima visita ufficiale di alto livello dopo il fallito golpe. “Lasciatemi essere chiaro su un tema molto importante: l’Ue rimane impegnata a mantenere l’impulso e il dialogo sulla liberalizzazione dei visti”, ha chiarito Avramopoulos parlando in conferenza stampa insieme al ministro turco per gli Affari europei, Omer Celik. Il regime senza visti tra Unione europea e Turchia è parte dell’accordo sui rifugiati stretto tra Bruxelles e Ankara, ma secondo l’ultimo report della Commissione, Ankara non è ancora arrivata a rispettare 5 dei 72 requisiti necessari. Un nuovo report sui progressi compiuti sarà pubblicato dall’esecutivo Ue nel corso di settembre. “Da marzo – ha spiegato Avramopoulos – la Turchia ha fatto progressi considerevoli ma ci sono ancora requisiti in sospeso da rispettare e l’Ue è pienamente impegnata ad aiutare la Turchia a rispettarli”.
Il problema principale è quello della legge antiterrorismo Turca che l’Ue considera troppo stringente (tanto da poter colpire non solo i terroristi ma anche gli oppositori politici) ma che il governo turco rifiuta di modificare. “La Turchia è stata sotto considerevole pressione in materia di minaccia terroristica”, ha ammesso Avramopoulos, secondo cui “l’Ue e la Turchia affrontano minacce simili” e “unendo le loro forze e il loro approccio saranno più forti per combattere il nemico comune”. Ma, sottolinea il commissario, “la nostra lotta non dovrà mai essere a spese dei diritti fondamentali dei nostri cittadini”.
Per Schulz “il colpo di Stato contro la democrazia è stato grave e ha richiesto misure eccezionali per la salvaguardia delle istituzioni democratiche”, ma “la natura eccezionale delle misure e dello stato di emergenza non dovrebbe fallire il test di proporzionalità e del rispetto dello stato di diritto”, ha aggiunto. “Dobbiamo anche ricordare sempre, in Europa e oltre, che la democrazia è molto più che il semplice atto del voto: standard democratici richiedono il pluralismo, una stampa vibrante, una separazione dei poteri e parlamentari liberi con un mandato indipendente”, ha dichiarato il presidente del Parlamento europeo criticando di fatto le misure prese da Ankara.
“L’Ue è un partner chiave per la Turchia e la Turchia è un partner chiave per l’Ue”, ha sottolineato Avramopoulos, aggiungendo: “Siamo tutti impegnati a rafforzare questa partnership in tutti i suoi aspetti”. Parlando al fianco del membro del governo Turco, il commissario ha assicurato: “Siamo entrambi impegnati a mettere in atto l’accordo Ue-Turchia che finora ha mostrati risultati concreti”. Secondo Avramopoulos “dobbiamo proseguire questa eccellente cooperazione e entrambi i partner devono continuare a dare risultati sui ritorni e sule riammissioni, così come sui ricollocanti”.
Il membro della Commissione Juncker è tornato poi a condannare il fallito tentativo di golpe: “Quello che è successo il 15 luglio è stato un profondo shock per l’Europa e per l’intero mondo democratico. Non è stato solo un attacco contro il Presidente, il governo e il parlamento. E’ stato un attacco contro la società turca, la sua libertà e la sua democrazia”, ha dichiarato Avramopoulos ribadendo “il supporto dell’Unione europea per il presidente e il governo”.