Bruxelles – Dopo un’estate pesantissima sul fronte terrorismo, la Commissione europea è convinta che qualcosa stia cambiando nel processo di radicalizzazione di chi decide di compiere attentati in Europa. “Il tasso di radicalizzazione sembra aumentare e accelerare drammaticamente”, fa notare Luigi Soreca, direttore della Sicurezza Interna nella direzione generale Affari Interni della Commissione europea. “Il tempo di radicalizzazione sta diventando sempre più breve, i report mostrano individui che si radicalizzano in settimane, non più mesi”, ha spiegato Soreca intervenendo davanti alla commissione Libertà Civili del Parlamento europeo. Inoltre “facendo una prima analisi degli eventi dell’estate possiamo identificare un cambio nel profilo dei sospetti terroristi, da cittadini di Paesi terzi a cittadini Ue, da persone di ritorno a cittadini cresciuti qui”, ha spiegato il funzionario della Commissione agli eurodeputati. Questa accelerazione nel processo di radicalizzazione è, secondo Soreca, “effetto dell’evolversi della situazione nei luoghi di conflitto, che porta Daesh ad aumentare la richiesta ai jihadisti all’estero di colpire”. Anche per questo “è chiaro che la minaccia è ancora molto elevata”.
Di fronte a questo come intende agire la Commissione? Gli eventi dell’estate, ha assicurato il funzionario della Dg Home, “rinforzano la determinazione della Commissione ad agire” e il fatto che Jean-Claude Juncker abbia deciso di attribuire al commissario britannico Julian King il portafoglio per la Sicurezza “è un’ulteriore dimostrazione dell’intenzione di fare decisivi progressi e accelerare la messa in atto delle azioni previste dall’agenda per la sicurezza proposta dalla Commissione nel 2015” e nella comunicazione sull’Unione della sicurezza di aprile 2016. Secondo l’esecutivo comunitario, infatti, “non c’è bisogno di nuove iniziative legislative ma di un uso più forte degli strumenti che esistono”, soprattutto per “migliorare scambio di informazioni e la cooperazione operativa” e occorre che siano finalizzate al più presto le proposte legislative messe sul tavolo dalla Commissione, come quella contro le armi da fuoco, o la direttiva per rinforzare il contrasto dei viaggi a scopo di terrorismo o gli emendamenti allo Schengen border code. Visto che gli eventi dell’estate hanno però mostrato un modus operandi in evoluzione, la Commissione, ha anticipato il funzionario della Dg Home, pianifica anche proposte in materia di “tecnologie di rilevamento” per contrastare gli attentati sui cosiddetti “soft targets”, quelli maggiormente presi di mira dagli ultimi attacchi. Sul fronte radicalizzazione, poi, la Commissione sta lavorando con le compagnie di social network per tentare di contrastare la diffusione di materiale di propaganda.