Roma – “Sono sicurissima che, dopo la catastrofe, le possibilità offerte dal Patto di Stabilità verranno prese in considerazione per trovare una soluzione sensata che risponda alle persone sui territori”. Sembra un’apertura quella della cancelliera tedesca, Angela Merkel, sulla flessibilità di bilancio di cui l’Italia avrà bisogno per procedere alla ricostruzione dopo il terremoto di Amatrice. Ricevuta a Maranello (Mo) dal presidente del Consiglio Matteo Renzi, negli stabilimenti della Ferrari, Merkel ha promesso che anche il suo governo darà una mano, contribuendo con i fondi per ricostruire una scuola in uno dei comuni colpiti dal sisma.
Il punto però non è l’emergenza. Lo stesso Renzi ha ricordato che le regole europee consentono già di considerare le spese straordinarie al di fuori dei vincoli di bilancio. Tuttavia, il piano ‘Casa Italia’ che il governo ha in mente per mettere in sicurezza l’intero territorio nazionale – non solo dal rischio sismico ma anche da quello idrogeologico e dall’inquinamento ambientale – va molto al di là degli investimenti imprevisti su cui Bruxelles non ha obiezioni. Il premier ha annunciato che, “dopo aver presentato un progetto serio, giorno dopo giorno spenderemo tutto ciò che serve”. Dunque serviranno 5 miliardi l’anno di flessibilità, sui quali però la cancelliera è apparsa piuttosto fredda, ricordando che su questo “il partner negoziale dell’Italia non è il governo tedesco ma la Commissione europea”. È la conferma che “talvolta con la Germania abbiamo visioni diverse su singoli dossier”, per dirla con Renzi.
Quello su cui invece si è registrata una totale sintonia è la gestione europea della questione migratoria. Entrambi hanno puntato l’accento sui rimpatri da gestire in comune, utilizzando accordi bilaterali con i paesi di provenienza e transito. “Dobbiamo rispettare gli impegni umanitari – sostiene Merkel – ma chi non ha diritto a rimanere deve essere rimpatriato”. Un aspetto che anche per Renzi è necessario ma non sufficiente, perché può funzionare solo se chi non ha diritto all’asilo non solo viene riaccompagnato a casa ma viene inserito in un progetto europeo” che offra possibilità di sviluppo.
I due, infine, hanno anche afforntato il tema della digitalizzazione nella produzione industriale, la cosiddetta industria 4.0, sottolineando la necessità che l’Europa stia al passo con un mondo che corre. Per trovare una linea comune che possa contribuire alla digitalizzazione industriale e alla realizzazione del mercato unico digitale in Europa, annuncia la cancelliera, i due governi si confronteranno a Berlino, all’inizio del prossimo anno, in una conferenza che verrà preparata dai ministri dell’economia e vedrà la partecipazione anche degli stessi Merkel e Renzi.