Aggiornamento delle 17.56: dopo la pubblicazione del nostro articolo e un paio d’ore abbondanti dopo l’invio del primo comunicato l’ufficio stampa di Cicu ha inviato una versione corretta del testo.
Da parte dell’Ufficio stampa dell’eurodeputato riceviamo e volentieri pubblichiamo la seguente cortese precisazione: “Nel merito della vostra osservazione segnaliamo che, da parte dell’eurodeputato Salvatore Cicu, non v’era alcuna intenzione di strumentalizzare la gravità dei fatti legati al terremoto, né tantomeno la dignità delle vittime. Sul piano tecnico, invece, accettiamo il fatto che, talvolta, possano verificarsi errori formali. Tuttavia, questo non mette in discussione il valore dei contenuti, per i quali ci spendiamo ogni giorno con un lavoro di rappresentatività politica e di dialogo con i territori”.
Bruxelles – Quando si dice la fretta… O forse è che le disgrazie si assomigliano un po’ tutte e dunque l’una vale l’altra e, quasi in carta carbone, si commenta un terremoto come si commenta un’alluvione. E sempre spiegando che il governo dovrebbe fare di più e che l’Unione europea non deve tirarsi indietro. Forse è vero, i problemi sono simili, le responsabilità anche, ma le vittime no, sono sempre persone, nuove persone, diverse persone, nuove tragedie e diversi drammi, che meritano più rispetto e dunque più accuratezza, anche nella legittima polemica politica.
E’ capitato al deputato europeo di Forza Italia Salvatore Cicu l’incidente di comunicazione di oggi, per il quale ha preso e “aggiornato” un comunicato stampa di qualche tempo fa (il 14 luglio scorso) per dire la sua sul terremoto della scorsa settimana, dimenticando però di sostituire la parola “alluvione” con quella “terremoto”. I due comunicati sono molto simili, il secondo frutto di un ampio “copia-incolla” del primo. Crediamo nella buona fede del parlamentare, ma anche crediamo che il rispetto per le persone, e dunque per i loro problemi, meriti uno sforzo in più.
Ecco qui di seguito i testi dei due comunicati stampa:
Terremoto Centro Italia
Cicu:
“Superare l’emergenza
con misure di intervento concrete.
I Fondi di Solidarietà sono la risposta immediata
per il ripristino dei territori.
L’Europa garantisca tempi rapidi e trasparenza“
“Non c’è tempo da perdere: al dramma di queste ore occorre sostituire immediate misure di intervento che consentano di affrontare la riparazione dei danni subiti pianificando nel contempo di misure di prevenzione. Lo strumento dei Fondi Solidarietà rappresenta in questo senso una risposta immediata e pronta per non aggiungere sofferenza a chi ha già perso tutto”.
Così l’eurodeputato del PPE Salvatore Cicu in merito alla richiesta di accesso alle risorse dell’Unione Europea per i territori distrutti dal terremoto del Centro Italia. Un monito, quello dell’esponente parlamentare, che giunge nella sua veste di responsabile in Commissione Regi del dossier relativo ai Fondi di Solidarietà europei per le regioni colpite da alluvione.
“L’attenzione sui territori colpiti da alluvione – ha dichiarato Cicu – è una priorità di governo, in ambito europeo come in ambito nazionale. Bisogna investire su prevenzione e collaborazione all’interno degli Stati Membri. L’Europa deve impedire l’abbandono dei cittadini vittime del terremoto. Le risorse europee sono dunque necessarie, ma occorrono tempi rapidi per l’erogazione. Servono procedure snelle e trasparenza”.
Nello specifico, l’esponente del PPE, ha dunque espresso le seguenti priorità operative:
° finanziamento di tutte quelle operazioni essenziali di emergenza e ripristino infrastrutturale dei territori, per una ripresa economica e per la tutela del patrimonio culturale;
- tempi più rapidi per la mobilitazione delle risorse, evitando di innescare quel senso di abbandono da parte dei cittadini e delle vittime del disastro;
- semplificazione burocratica delle procedure di smobilitazione dei fondi; quindi percorsi più snelli sul piano amministrativo, rimuovendo tutte quelle strozzature che potrebbero ostacolare una più rapida concessione degli aiuti delle regioni colpite;
- maggiore collaborazione tra Stati Membri e autorità locali interessate dalle catastrofe.
- complementarietà dei Fondi di Solidarietà dell’UE con altri strumenti di finanziamento, ad esempio i fondi strutturali, traendo vantaggio dalla creazione di sinergie fra risorse europee e fondi nazionali.
29 agosto 2016
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Fondi Solidarietà:
Cicu interviene
come responsabile del Report europeo.
“L’Europa impedisca l’abbandono
dei cittadini vittime delle calamità naturali.
Sardegna e Sicilia al centro di gravi emergenze”.
Proseguono in Commissione Regi i lavori sul dossier relativo ai Fondi di Solidarietà europei per le regioni colpite da alluvione. Dopo i primi incontri inaugurati nelle scorse settimane oggi è intervenuto l’eurodeputato del PPE, Salvatore Cicu, nella sua veste di responsabile del report europeo.
“L’attenzione sui territori colpiti da alluvione – ha dichiarato l’eurodeputato – è una priorità di governo, in ambito europeo come in ambito nazionale. Bisogna investire su prevenzione e collaborazione all’interno degli Stati Membri. L’Europa impedisca l’abbandono dei cittadini vittime delle calamità naturali. Sardegna e Sicilia sono al centro di gravi emergenze. Le risorse europee sono dunque necessarie, ma occorrono tempi rapidi per l’erogazione. Servono procedure snelle e trasparenza”.
Sulla base di questo scenario l’esponente del PPE ha così individuato tre priorità operative sulle quali occorre lavorare concretamente.
“In primo luogo – ha spiegato Cicu – occorrono tempi più rapidi per la mobilitazione delle risorse. La Regione Sardegna, a seguito dell’alluvione del novembre 2013, ha dovuto attendere oltre un anno e mezzo per ricevere i Fondi, un tempo oggettivamente troppo lungo per evitare quel senso di abbandono da parte dei cittadini e delle vittime del disastro”.
Non solo. “Serve una semplificazione burocratica delle procedure di smobilitazione dei fondi. Quindi percorsi più snelli sul piano amministrativo rimuovendo tutte quelle strozzature che potrebbero ostacolare una più rapida concessione degli aiuti delle regioni colpite.
Infine – ha concluso l’esponente del PPE – bisogna puntare ad una maggiore collaborazione tra Stati Membri e autorità locali interessate dalle catastrofe. C’è l’esigenza di una vera complementarietà dei Fondi di Solidarietà dell’UE con altri strumenti di finanziamento, ad esempio i fondi strutturali, traendo vantaggio dalla creazione di sinergie fra risorse europee e fondi nazionali”.
14 luglio 2016