Bruxelles – Potrebbe essere una vera e propria rivoluzione per il mondo dell’editoria. Secondo quanto anticipato dal Financial Times, la riforma del copyright che la Commissione Ue presenterà a fine settembre conterrà anche la concessione dei diritti esclusivi sui contenuti ai gruppi editoriali, e di conseguenza i motori di ricerca potrebbero pagare per mostrarli. “Non è assolutamente una tassa Ue sui motori di ricerca”, ha specificato un portavoce dell’esecutivo comunitario, ma si tratta semplicemente di “valutare se garantire agli editori i diritti affini” per dar loro una “posizione più forte quando negoziano con gli altri attori del mercato”. In altre parole, servizi come Google News dovranno concordare con gli editori i termini di utilizzo dei contenuti da loro prodotti e, nel caso in cui questi ultimi decidessero di metterli a pagamento, Google sarà costretto a metter mano al portafoglio se vorrà continuare a mostrarli.
L’obiettivo della proposta, ha specificato il portavoce, è “assicurarsi che gli europei possano avere accesso a un’offerta legale di contenuti ampia e diversificata” e quindi “rafforzare la diversità culturale garantendo allo stesso tempo che autori e detentori di diritti siano protetti meglio e in modo più equo”.
La mossa di Bruxelles potrebbe rendere ancora più tesi i rapporti fra la Commissione Ue e gli Stati Uniti, già sul piede di guerra per la richiesta ad Apple di rimborsare miliardi di euro di tasse non pagate grazie ai tax rulings (accordi fiscali con i singoli stati).
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