Bruxelles – Dopo la Brexit serve un “nuovo patto per l’Europa”. Ne è convinto il gruppo dei Socialisti e democratici al Parlamento europeo che, nel corso di un incontro vicino a Parigi ha indicato quelle che ritiene essere le priorità per rilanciare l’Ue dopo l’abbandono del Regno Unito. “Dopo il voto britannico sulla Brexit non è possibile continuare con il ‘business as usual’, i nostri cittadini non lo capirebbero”, ha sottolineato il leader di S&D, Gianni Pittella, secondo cui il summit di Bratislava del prossimo 16 settembre deve “spianare la strada per future riforme” visto che “lo status quo non è un’opzione possibile”. Secondo i socialisti servono riforme reali: “Non possiamo limitarci a cambiamenti cosmetici”, insiste Pittella.
In particolare il nuovo patto per l’Europa proposto da S&D dovrebbe focalizzarsi su tre priorità. Per prima cosa occorre estendere e rafforzare il piano di investimenti della Commissione europea, il cosiddetto Piano Juncker per dare una decisa spinta alla crescita e alla creazione di posti di lavoro. “Dobbiamo cambiare il piano di investimenti per renderlo più ambizioso nel supportare progetti più rischiosi ed aumentare la capacità di investimento oltre i 315 miliardi attualmente previsti”, chiede Pittella secondo cui occorre anche “cambiare il patto di stabilità e di crescita per lasciare più spazio di manovra per permettere agli Stati membri di investire”. Ancora, secondo i socialisti, bisogna “proseguire la lotta contro l’evasione fiscale e le frodi fiscali e rafforzare la dimensione sociale dell’Eurozona”. Terza priorità, secondo S&D, deve essere quella di rafforzare la sicurezza dei confini esterni e mettere in atto le decisioni sulla relocation e sulla guardia costiera europea per gestire i flussi di migranti”.
Per fare tutto questo in tempi brevi, occorrono però mosse rapide da parte del governo britannico: “Troppo tempo è stato sprecato dal referendum britannico di due mesi fa”, fa notare Pittella, secondo cui “Serve chiarezza da parte del governo britannico e presto”.