Roma – A partire da settembre, la Germania è pronta ad accogliere centinaia di rifugiati bloccati nel nostro Paese per tentare di riportare in vita il moribondo programma di relocation di migranti dall’Italia e dalla Grecia. E’ il risultato annunciato dal ministro dell’Interno, Angelino Alfano, dopo un bilaterale con l’omologo tedesco, Thomas De Maizière, avvenuto a margine del meeting di Comunione e Liberazione in corso a Rimini. “La relocation fin qui è stata il flop vero di tutta l’agenda perché era il pilastro della solidarietà abbinato a quello della responsabilità” messa in atto dall’Italia: “Noi prendiamo le impronte digitali, facciamo gli hotspot e avevamo in cambio da ricevere quella solidarietà che si sarebbe dovuta tramutare nella equa distribuzione in Europa dei profughi”, ricorda Alfano. Ad oggi però così non è stato visto che il target delle 160mila relocation da mettere in atto entro settembre 2017 sembra ormai un miraggio lontanissimo vista l’estenuante lentezza con cui procedono i trasferimenti, fermi ancora a meno di tremila.
Ma le cose presto potrebbero cambiare, è fiducioso Alfano: “Abbiamo avuto la notizia – annuncia – che a partire dal mese di settembre centinaia di profughi al mese potranno andare in Germania”. Si tratterebbe di un “messaggio fortissimo”, sottolinea il ministro dell’Interno ricordando che “la Germania ha preso di suo oltre un milione di profughi nel 2015” quindi “se lo fa la Germania lo possono fare anche tutti quelli che le fatiche della Germania non hanno dovuto sopportarle”. Per l’Italia dunque arriva “una buona notizia che ci fa ben sperare”, esulta Alfano, convito che “se parte bene con la Germania potrà andare bene anche con gli altri Paesi”.
“Speriamo sia un buon esempio che possa essere seguito”, commenta da parte sua il ministro De Maizière sottolineando che sulle relocation “ora abbiamo smesso di litigare: non ci sono più differenze”. Berlino, ricorda, “ha già accolto moltissimi migranti, ed è stato difficile e dall’Italia non è stato possibile fare tutto”. In ogni caso, assicura, “abbiamo un dovere di solidarietà. Abbiamo preso un impegno”.