Berlino – C’è anche il divieto del burqa tra le nuove misure antiterrorismo che la Germania intende mettere in atto. Dopo le dichiarazioni della cancelliera Angela Merkel che auspicava nuove misure per la sicurezza nazionale, per placare la paura per il terrorismo di matrice islamica, le proposte di legge non hanno tardato ad arrivare.
Thomas de Maizière, ministro dell’Interno tedesco della CDU (Christlich Democratiche Union), il partito della cancelliera, ha proposto un pacchetto antiterrorismo che inasprirà le sanzioni contro gli estremisti e aumenterà i controlli, facendo seguito agli attentati di Würzburg e Ansbach, che hanno scosso la repubblica federale.
Il piano parte da una misura molto contestata, in particolare dall’alleato di governo SPD (Sozialdemokratische Partei Deutschlands), ovvero l’allentamento del segreto professionale dei medici, che saranno tenuti a riportare comportamenti sospetti da parte dei propri pazienti. La proposta ha incontrato una forte opposizione, in quanto “il segreto dei pazienti è considerato un diritto fondamentale dalla Costituzione ed è un prerequisito per la relazione essenziale di fiducia tra paziente e medico”, ha dichiarato Frank Ulrich Montgomery, presidente dell’associazione dei medici.
Inoltre, il ministro ha proposto il divieto del velo integrale nei luoghi pubblici, divieto che era già in vigore per alcuni luoghi specifici come gli stadi e che ricorda la controversa battaglia francese portata avanti negli ultimi anni da Parigi. A questo è legato un altro provvedimento che vuole impedire il finanziamento da parte di organizzazioni estremiste delle moschee e, punta ad espellere immediatamente i “predicatori d’odio” dal suolo tedesco.
Sempre su questo filo conduttore, de Maizière ha proposto l’eliminazione della doppia cittadinanza “ostacolo all’integrazione”, con la possibilità di revocare quella tedesca ai cittadini radicalizzati che sono partiti come Foreign Fighters e agli individui che hanno attentato alla sicurezza nazionale.
Sarà possibile un’espulsione più veloce per i sospetti terroristi o individui legati all’estremismo radicale e, per gli stranieri che sono delinquenti o che costituiscono una minaccia per la sicurezza pubblica, il ministro si augura un processo più veloce per l’incarcerazione e l’astradizione.
La sicurezza passerà anche attraverso l’aumento di polizia nelle stazioni e negli aeroporti, oltre all’assunzione entro il 2020 di ulteriori 15.000 unità e dell’installazione di videocamere nei luoghi pubblici e negli hub di trasporto.
Dal punto di vista del web verrà inoltre creata un’unità dedicata alla Cybercriminalità, con l’obiettivo di contrastare l’estremismo che viaggia su internet e impedire l’acquisto di armi sul mercato nero attraverso il Darkweb, come già successo con l’attentatore di Monaco di Baviera, che è bene ricordare non era legato al terrorismo islamico.
Queste proposte verranno discusse il 18 agosto con i ministri dei Länd, in quella che verrà chiamata “Dichiarazione di Berlino”, per arrivare ad una soluzione condivisa e all’istituzione di una task force antiterrorismo tra gli stati federati e il governo centrale.