Bruxelles – La registrazione di più di 3 milioni di migranti europei che già vivono in Gran Bretagna potrebbe presentare al governo una sfida amministrativa di dimensioni mai viste, segnala uno studio riportato dal quotidiano Guardian.
Gli esperti hanno esaminato il regime esistente per la richiesta di residenza permanente per esaminare eventuali problemi che potrebbero sorgere con un eventuale nuovo regime post Brexit. La loro analisi suggerisce che, se tutti i cittadini dello Spazio economico europeo (See) che vivono nel Regno Unito all’inizio del 2016 facessero domanda per la residenza permanente nello stesso anno (per approfittare delle regole attuali), ciò equivarrebbe a l’equivalente di circa 140 anni di lavoro, in base agli attuali tempi di lavorazione.
Madeleine Sumption, direttore dell’Osservatorio migrazioni presso l’Università di Oxford, ha spiegato che “a seconda di quanto tempo prenderanno i negoziati Brexit, il governo potrebbe trovarsi nella necessità di registrare abbastanza rapidamente i cittadini dell’Unione che già abitano qui, e dato il gran numero di cittadini dell’Ue che potrebbero chiederlo questo sarà un compito arduo”. Attualmente chi ha vissuto ininterrottamente nel Regno Unito per almeno cinque anni ha automaticamente un diritto permanente di soggiorno.