Bruxelles – Il presidente della Commissione europea Jean-Claude Juncker ha deciso di affidare al nuovo commissario britannico Sir Julian King l’inedito portafoglio per la “Security Union”. In pratica Londra dopo la decisione per la Brexit avrà solo un commissario “junior”, senza neanche una Direzione generale alle sue dipendenze, sottoposto alla guida del primo vice presidente Franz Timmermans e tenuto a “sostenere il commissario alle Migrazioni, Affari Interni e Cittadinanza” nel raggiungimento degli obiettivi che lo riguardano. L’incarico però è altisonante, tanto per non umiliare troppo Londra.
Il nuovo portafoglio “che non toglie nessuna delle competenze che erano distribuite agli altri commissari”, come ha spiegato una portavoce, è inserito nel quadro dell’Agenda europea per la sicurezza varata il 28 aprile 2015, nella quale, ricorda Juncker nella sua lettera di incarico a King, vengono indicate le principali azioni per rispondere alle minacce sulla sicurezza europea fino al 2020.
In particolare sono state identificate tre priorità: lotta al terrorismo e prevenzione della
radicalizzazione, fermare il crimine organizzato, e la lotta contro la criminalità informatica. “Ripetuti attacchi terroristici – scrive Juncker – hanno sottolineato l’importanza e l’urgenza di fare rapidi progressi verso una Security Union operativa e efficace , come evidenziato nella comunicazione della Commissione del 20 aprile 2016”. Il lavoro di King dovrebbe dunque portare a “misure operative concrete in cui l’azione dell’Ue può avere un impatto, e dove siamo in grado di dimostrare che ciò non comprometta il nostro impegno per la tutela dei diritti fondamentali e dei valori”. Va ricordato che lo spazio operativo per la Commissione in questo ambito non è molto ampio, dato che le competenze per la lotta al terrorismo “sono primariamente degli Stati membri”, come ha ricordato questa mattina la portavoce della Commissione europea Mina Andreeva. King in particolare non parteciperà neanche ai consigli dei ministri Ue, dove le sue competenze saranno rappresentate dal commissario agli Affari interni Dimitris Avramopoulos.
Le prime reazioni dal Parlamento europeo sono positive. Il presidente del gruppo dei Socialisti&Democratici Gianni Pittella, in attesa dei dettagli dell’incarico, afferma che “la sicurezza è un tema vitale per l’Ue ed è bene che ora avremo qualcuno che lavorerà specificamente sul coordinamento dell’Agenda europea per la sicurezza, è qualcosa che i cittadini hanno chiesto e che noi sosterremo pienamente”.
Anche il capogruppo dei liberali Guy Verhofstadt è soddisfatto, l’iniziativa di investire sulla sicurezza “è certamente una buona cosa”, ma il parlamentare ha dei dubbi sul fatto che questo portafoglio sia dato a un britannico, che rappresenta un Paese “che presto sarà fuori dall’Unione”, e che tradizionalmente ha molto opt out proprio nei settori della Giustizia e degli Affari interni. Sembra quasi volersi mettere di traverso: “Sarebbe strano – dice – dare un portafoglio di tale importanza a qualcuno che non ha alcun incentivo per favorire l’interesse europeo in generale o, più specificamente, per migliorare le capacità di sicurezza dell’Ue”.
Oggi stesso Juncker informerà per lettera il presidente del Parlamento europeo della designazione. Il Parlamento fisserà poi l’audizione del nuovo commissario per la sua conferma nell’incarico. Infine sarà il Consiglio europeo a procedere alla nomina formale e definitiva.