Bruxelles – Prima l’assalto sul treno a colpi d’accetta. Poi, la strage al centro commerciale di Monaco, con nove morti. E ancora, il kamikaze ad Ansbach. La Germania, nell’ultimo periodo, si è scoperta fragile davanti al terrorismo. La cancelliera tedesca Angela Merkel, che ha parlato oggi in conferenza stampa a Berlino, per la prima volta dopo gli attacchi, rimane però fiduciosa: “Ancora oggi sono convinta che ce la faremo”. La risposta al terrore non arriverà solo con nuove misure di sicurezza, ma anche con le politiche d’integrazione, in una Germania che “resta fedele ai suoi principi e darà rifugio a chi lo merita”. E che non fa dunque marcia indietro sulle sue – spesso criticate – politiche d’asilo che hanno portato ad accogliere oltre un milione di persone nell’ultimo anno.
Le misure di sicurezza pensate da Berlino si articolano in nove punti. Fra questi, previste anche nuove strategie per valutare meglio gli allarmi e le informazioni che arrivano dalla rete. Il piano mira anche a “mobilitare risorse più velocemente” e a fornire, in caso di necessità, l’aiuto dell’esercito tedesco nelle operazioni anti terrorismo. Merkel conta anche sul supporto di Paesi come l’Afghanistan e quelli del Nord Africa per velocizzare il processo di espulsione di chi si vede rifiutare la richiesta d’asilo. L’obiettivo è uno: agire per “colmare le lacune presenti” nell’attuale sistema.
Merkel ha ricordato anche quanto sarà importante collaborare a livello europeo, soprattutto con il centro per la lotta al terrorismo attivato con Europol. Con questo strumento l’Ue vuole “dare sicurezza ai cittadini e gestire l’integrazione” di chi è disposto ad accettare le regole del Paese in cui trova accoglienza, al contrario di quello che hanno fatto i rifugiati che hanno compiuto violenze (come è accaduto a Colonia, la notte di capodanno). Loro “si sono fatti beffe del Paese da cui hanno ricevuto aiuto”, ha ricordato Merkel, “dei volontari e di chi ha dato loro rifugio da zone di guerra”.