Bruxelles – La scelta della Commissione europea di proporre che a Spagna e il Portogallo non vengano sanzionate, anche se hanno sforato gli obiettivi di bilancio, non è piaciuta ai liberali europei dell’Alde. “Abbiamo sempre chiesto che le regole fossero applicate a tutti i maniera uguale” e “quando abbiamo riformato il Patto di stabilità e di crescita nel 2011, abbiamo volutamente dato maggiori poteri alla Commissione, in quanto custode dei trattati, per evitare un eccessivo di spesa pubblica e per evitare il mercanteggiamento tra i ministri delle finanze dell’Ue che ha aperto le porte per la crisi che stiamo ancora vivendo”, afferma a nome del gruppo la francese Sylvie Goulard in una nota.
E il cambio di strategia della Commissione, che è passata dall’avere un commissario agli Affari economici liberale, Olli Rehn, in carica con Barroso, al socialista Pierre Moscovici scelto da Juncker, per l’Alde è pericoloso. La decisione di non imporre sanzioni a Spagna e Portogallo “per paura di alimentare l’euroscetticismo in quei Paesi”, continua Goulard, “non considera il fatto che la decisione infiammerà l’euroscetticismo negli Stati che seguono le regole”. I liberali, continua l’eurodeputata francese, “avrebbero preferito una decisione che raccomandasse una piccola ma simbolica multa, che avrebbe mandato un chiaro segnale politico ai governi che le regole fiscali devono essere prese seriamente”. Delle “finanze pubbliche in ordine”, ha concluso la liberale, “sono nell’interesse della stabilità a lungo termine dell’euro per portare crescita e lavoro ai nostri cittadini e per evitare di lasciare un carico eccessivo alle future generazioni”.