Bruxelles – Non saranno gli 1-2 milioni di euro che si lamentava di avere ricevuto il presidente turco Recep Tayyp Erdogan fino ad alcuni giorni fa, ma per ora dei tre miliardi che l’Unione europea aveva promesso, ad Ankara sono arrivati appena 105 milioni di euro. Soltanto questi fondi sono effettivamente stati versati dal 18 marzo scorso, quando l’Unione europea ha stretto con la Turchia l’accordo che ha frenato il flusso di migranti che dalle coste turche approdavano senza sosta sulle isole greche. Nonostante gli esborsi proseguano a rilento, Bruxelles assicura però che una consistente fetta di denaro è già stata impegnata. Oggi la Commissione europea ha stabilito come allocare altri 1,4 miliardi di euro in supporto dei rifugiati in Turchia, portando così la cifra totale di fondi stanziati a 2,155 miliardi. Di questi, 229 milioni sono stati appaltati ad una serie di partner tra cui agenzie delle Nazioni Unite, organizzazioni internazionali e Ong. La cifra già effettivamente sborsata è però ancora ferma a 105 milioni.
Gli 1,4 miliardi che la Commissione europea ha deciso oggi come stanziare, serviranno in particolare a rispondere ai bisogni più immediati dei profughi siriani bloccati in Turchia agendo su educazione, salute, infrastrutture sociali e supporto socio-economico. Tra questi, ad esempio, sono inclusi finanziamenti diretti ai ministeri turchi per l’educazione e la salute per coprire i costi operativi dell’accesso a cure ed istruzione dei migranti siriani in Turchia. Ma il finanziamento di tre miliardi che l’Ue si è impegnata a sborsare, ricorda Bruxelles, non è destinato al governo turco quando piuttosto a rendere più accettabili le condizioni di vita dei rifugiati siriani in Turchia.