Bruxelles – Il Regno Unito proteggerà i diritti dei cittadini europei che vivono in Gran Bretagna. A una condizione però: che avvenga lo stesso per i britannici che hanno scelto di vivere in un Paese dell’Unione. A dirlo è stata il Primo ministro britannico Theresa May che oggi, a Bratislava, ha incontrato il premier slovacco Robert Fico prima di continuare il suo viaggio europeo – per discutere di Brexit con alcuni dei leader dei Ventisette- verso la Polonia.
May non ha dubbi, l’accordo su Brexit deve essere fatto “su misura” in modo che possa rispondere alle preoccupazioni degli elettori britannici sull’immigrazione. Gli sforzi dovranno concentrarsi anche sul trovare una soluzione per la “libera circolazione” – altro tema che preoccupa il popolo di Londra e dintorni – e “ottenere il migliore accordo possibile su commercio e beni di servizio”. Un accordo unico dunque, in cui le parti, per il Primo ministro, devono farsi guidare “da quel che è il migliore interesse per il Regno Unito e da quello che può funzionare per l’Unione europea, senza ricorrere ai modelli che già esistono”.
Robert Fico, leader del Paese che fino alla fine dell’anno è di turno per la presidenza del Consiglio a Bruxelles, spera in un progetto che sia “ugualmente attraente sia per i cittadini del Regno Unito che per quelli dell’Ue”. Ma per procedere con i negoziati, bisognerà aspettare. May ha ribadito quanto già detto nelle scorse settimane: Londra non attiverà il processo di uscita formale con l’articolo 50 prima della fine dell’anno. Questo periodo di tempo, ha detto Fico, dovrebbe essere usato per riflettere non solo sulle future relazioni della Gran Bretagna, ma anche per il resto del blocco per rivalutare la sua posizione globale. Perché, ha ricordato “l’ho sempre detto, l’Ue sembra essersi innamorata di se stessa. È voluta sembrare la migliore del mondo. Ma sembra che molte regioni nel mondo siano di gran lunga avanti rispetto a noi.Usiamo Brexit come una buona occasione per rivalutare quest’aspetto”.