Roma – “Sembra davvero che il demone della violenza si sia nuovamente diffuso in Europa”. Sono parole pronunciate nel corso della cerimonia del Ventaglio dal presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. “Non vi è soltanto l’assalto feroce del terrorismo”, indica il capo dello Stato riferendosi non solo alla scia di attentati riconducibili all’Isis, che ieri ha visto l’ennesima tragedia consumarsi a Rouen, in Francia. Ci sono anche azioni come quella del giovane tedesco che ha fatto strage in un centro commerciale a Monaco a dimostrare che “questa stagione sembra dare spazio a ogni tipo di violenza, sembra favorire il propagarsi anche di germi endogeni rimasti a lungo nascosti, sotto controllo nelle nostre società, e che all’improvviso esplodono”.
Secondo Mattarella, “la diversità delle cause di stragi e crimini accresce l’allarme”. Di fronte a questa situazione “non si può condannare la paura, è un sentimento che va rispettato”, sottolinea l’inquilino del Colle. Tuttavia, “dobbiamo impedire che la paura vinca”, avverte, e “non possiamo consentire che il nostro Paese e l’Europa entrino nell’età dell’ansia”.
La strada, per il capo dello Stato, è cooperare. “Il terrorismo si può sconfiggere con sempre più ampia collaborazione fra gli Stati”, indica, “superando le inerzie a condividere informazioni” di intelligence. Questa, insieme con “un’accresciuta coesione sociale”, sono le chiavi con le quali, secondo Mattarella, l’Italia e l’Europa possono assolvere a un “dovere”, quello di “assicurare la serenità dei cittadini”.
Il titolare del Quirinale ha affrontato poi un altro tema caldo del momento in Europa. La reazione al tentativo di putsch in Turchia. “Non posso che esprimere sollievo per il fallimento del colpo di stato” tentato dai militari contro il presidente Recep Tayyip Erdogan, ha dichiarato. I golpe sono “un attentato contro la democrazia” ed escludono “dalla possibilità di entrare nell’Unione europea”, ammonisce. Tuttavia, lo stesso effetto di bloccare il processo di adesione deriva dalle “reazioni contrarie allo stato di diritto” che Ankara sta adottando. Per questo, dice Mattarella, “ci auguriamo al più presto un ritorno alla normalità e al ripristino di funzioni essenziali, come la giustizia, l’insegnamento scolastico, la libera stampa”.