Bruxelles – Dopo l’attentato nella chiesa in Normandia, anche gli uomini di fede non si sentono più al sicuro. Il brutale sgozzamento del sacerdote della parrocchia ha dimostrato che la battaglia del terrorismo non si ferma di fronte agli edifici di culto. Oggi i rappresentanti delle diverse religioni in Francia sono stati ricevuti dal presidente della Repubblica, François Hollande, a cui hanno chiesto una “più grande attenzione, un’attenzione sostenuta” per la sicurezza nei luoghi di preghiera.
“Anche il più umile dei luoghi di culto è bersaglio di un’aggressione” del terrorismo, ha sottolineato Dalil Boubakeur, rettore della grande moschea di Parigi. Insieme a lui all’Eliseo erano presenti rappresentanti cattolici, protestati, ortodossi, dell’ebraismo e dell’Islam. Secondo Boubakeur ci troviamo di fronte ad “una contraddizione di valori” che richiede “di assumere la consapevolezza di ciò che non funziona in questa visione mondiale dell’Islam e che i musulmani di Francia prendano l’iniziativa, l’iniziativa di una formazione molto più attenta dei nostri religiosi e anche la sensazione che si debba mettere in agenda anche una certa riforma delle nostre istituzioni”.
In Francia già 700 tra sinagoghe e scuole ebraiche e più di 1.000 moschee sono oggetto di particolari politiche di protezione nel contesto dell’operazione “Sentinelle”. Ma i numeri relativi agli edifici cristiani sono ben più impegnativi: nel Paese si contano quasi 45.000 chiese cattoliche, 4.000 chiese protestanti e 150 luoghi di culto ortodossi. “Mettere in atto un sistema per ogni luogo di culto in questo Paese è assolutamente inconcepibile e impraticabile”, ha ammesso il presidente della Federazione protestante di Francia, il pastore François Clavairoly. Il governo comunque, alla luce dei recenti attacchi terroristici, ha promesso un adattamento del sistema di sicurezza “Vigipirate”, in vigore dagli attentati del gennaio 2015 alla sede del giornale satirico Charlie Hebdo.
Nel frattempo maggiori misure di sicurezza sono state predisposte nel Regno Unito a seguito dell’attento a Saint-Etienne-du-Rouvray. L’Home office, il dicastero che si occupa di affari interni e antiterrorismo, ha predisposto l’utilizzo di 2,4 milioni di sterline per rafforzare la sicurezza dei luoghi di culto. Il giornale The Guardian riporta che la polizia britannica ha diffuso un comunicato invitando i fedeli a prestare maggiore attenzione e a denunciare i comportamenti sospetti.