Bruxelles – L’italiano medio dipinto come incallito mangiatore di spaghetti è un’immagine che gli abitanti del Bel Paese sono ancora disposti, più o meno, ad accettare. Ma non provate a toccare la Fiat 500 se non volete offenderli nel profondo. Se ne è reso conto il governo della Vallonia, in Belgio, che ha lanciato una campagna contro l’abbandono dei rifiuti per le strade. Sui cartelli pubblicitari appare un maiale a bordo della fatidica macchina che lancia un sacco di spazzatura dal finestrino. A lato la scritta: “Non prendete le aree di sosta per dei porcili”. I fan della Fiat 500 non hanno gradito l’associazione e hanno tempestato il governo in questione di proteste.
La segnalazione è partita proprio da un membro belga del Fiat 500 Club Italia, al quale si sono associate le rimostranze di tutti gli appassionati della vettura. Ogni socio del Club (circa 21 mila persone) ha inviato una email rivolgendosi ai promotori della pubblicità: “Spett.le Sofico, Ministri della Wallonie, Vivacitè, La vostra campagna pubblicitaria in corso sulle autostrade belghe sorprende e lascia sbigottiti: l’abbinamento di un maiale alla Fiat 500 storica offende la sensibilità degli oltre quattrocentomila suoi possessori in tutto il mondo, e come tale mi sento profondamente offeso anche io”. Anche il presidente fondatore del gruppo, Domenico Romano, ha commentato: “La Fiat 500 rappresenta l’italianità nel mondo, pertanto ci sentiamo offesi non solo come cinquecentisti, ma anche come italiani. L’immagine del maiale che getta l’immondizia in strada è di sicuro impatto, ma desta sconcerto e perplessità. I cinquecentisti non sono maiali e stiamo valutando le azioni più opportune per difenderci”.
La questione è arrivata anche alle orecchie delle alte sfere e il deputato Franco Vazio, vicepresidente della commissione giustizia della Camera, con un gruppo di colleghi, ha presentato la scorsa settimana una interrogazione al ministro degli Affari esteri Paolo Gentiloni, proponendo di rivolgere una nota di rimostranze al governo belga. “La Fiat 500 storica trasmette l’immagine più positiva dell’Italia e del popolo italiano nel mondo, rappresentandone i valori di genuinità, affidabilità, familiarità, orgoglio storico e ingegneristico”, ha spiegato Vazio, “l’accostamento creato in Vallonia, però, intacca l’onorabilità del marchio della casa produttrice Fiat e colpisce al cuore il Fiat 500 Club e la sensibilità di migliaia di collezionisti d’auto d’epoca in tutto il mondo”. E alle proteste dei parlamentari si è aggiunta la voce dell’ambasciatore italiano in Belgio Vincenzo Grassi, che ha preso in mano la faccenda telefonando oggi all’amministratore delegato della compagnia Sofico che ha commissionato la pubblicità, Jacques Dehalu. La chiamata si è conclusa con la decisione di ritirare tutti i cartelloni entro la fine della settimana e con le scuse ufficiali dei promotori, i quali hanno dichiarato che la campagna “non aveva alcun intento offensivo”.