Roma – Se la Brexit deve essere “una gigantesca sveglia” per l’Unione europea, come il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha indicato sabato scorso dal palco dell’Assemblea nazionale del Pd, prima è necessario che suoni il trillo, ovvero che arrivi al Consiglio europeo la comunicazione ufficiale di Londra sulla volontà di abbandonare i l’Ue. La neo inquilina del civico 10 Downing street, domani in visita a Roma, ribadirà la necessità di avere tempo per mettere a punto un piano ben studiato per l’uscita. Tuttavia, al di là delle prevedibili dichiarazioni di stima e amicizia, il suo collega italiano le risponderà che è necessaria un’accelerazione perché quel trillo arrivi e i negoziati che ne seguiranno si svolgano in modo rapido.
Chiarezza e rapidità delle trattative sono le richieste arrivate a May dal presidente francese Francois Hollande e (con determinazione decisamente inferiore) dalla cancelliera tedesca Angela Merkel. Domani anche Renzi metterà fretta all’erede di David Cameron, con la quale discuterà anche delle garanzie sul post Brexit per i cittadini italiani che vivono in Gran Bretagna. Tutele che andranno garantite in condizione di reciprocità con quelle che verranno assicurate ai sudditi di Elisabetta II che vivono in Italia. A questo proposito, già all’indomani del referendum che ha decretato l’addio di Londra, l’inquilino di Palazzo Chigi aveva annunciato l’intenzione di riconoscere la cittadinanza agli studenti britannici, difficile che May accetti di fare lo stesso mentre deve fronteggiare un’opinione pubblica che ha detto no all’Europa proprio per tenere più chiuse le frontiere.
Renzi e May si diranno senz’altro pronti a mantenere rapporti cordiali e improntati alla cooperazione tra i due paesi. Certamente, vista l’escalation di attentati terroristici che continuano a funestare l’Europa, quello della sicurezza e della lotta al terrorismo sarà uno dei terreni sui quali indicheranno la necessità di mantenere un rapporto collaborativo nell’interesse tanto dell’Ue quanto del Regno unito.
Il vero nodo sarà però la partecipazione dell’Uk al Mercato unico europeo. Che poi è anche la questione cui guarda con più attenzione il mondo produttivo, come emerso dal dibattito sulla Brexit organizzato da Eunews a Roma. La premier Britannica ha l’obiettivo di massimizzare i benefici minimizzando gli oneri, e nei giorni scorsi – sebbene ufficialmente ognuno, a Bruxelles come nelle altre capitali europee, dica che non ci sono negoziati senza una comunicazione ufficiale di Londra – era ventilata l’ipotesi di un accordo per garantire la permanenza del Regno unito nel mercato unico, concedendo la sospensione per 7 anni della libertà di circolazione delle persone, una delle quattro libertà fondamentali da garantire per far parte dello Spazio economico europeo. Ipotesi che non sembra molto gradita a Renzi, il quale più volte ha indicato nella libertà di movimento delle persone una delle principali conquiste dell’Europa unita.