Bruxelles – In poco più di una settimana, gli attentati nell’Ue sono stati quattro. Un ragazzo afghano ha assalito i passeggeri di un treno in Germania a colpi d’accetta. Non è riuscito a uccidere nessuno. Un altro giovane, di origini irachene e con problemi psichiatrici, ha sparato sulla folla in un centro commerciale di Monaco, uccidendo nove persone. Ad Ansbach, sempre in Germania, il giorno dopo la strage di Monaco, un rifugiato siriano di 27 anni si è fatto esplodere a pochi metri dal pubblico radunato per assistere a un concerto. Nessuna vittima, ma 12 persone sono rimaste ferite. Oggi, due giorni dopo, la scia di attentati continua, e questa volta torna in Francia, nel Paese ancora sconvolto dalla strage di Nizza del 14 luglio scorso. Due uomini armati di coltelli entrano nella chiesa di Saint-Etienne-du-Rouvray, prendono in ostaggio cinque persone e sgozzano il prete prima di essere “neutralizzati” dalla polizia.
Dopo gli ultimi attacchi, il numero delle vittime nell’Ue per attentati dal 1995 ad oggi sale a 788. Il Paese più colpito è la Francia, seguito dalla Germania. Le armi più usate sono le bombe mentre i luoghi più colpiti i treni.