Bruxelles – Un patrimonio di dati scientifici accessibili a tutti e maggiori ricerche sull’immigrazione: sono i due settori in cui la Commissione europea ha deciso di di dirottare 8,5 miliardi di euro, dei 10,5 miliardi previsti per il 2017, del programma europeo di ricerca e innovazione, “Horizon 2020”.
Il primo obiettivo per l’anno prossimo sarà raggiungere l’Open Research Data: un sistema che permette a tutti di accedere ai dati scientifici, facendo sì che scienza e conoscenza viaggino di pari passo. Le ricerche scientifiche potranno essere condivise da una comunità scientifica, e non, molto più grande. La nuova dimensione della scienza aperta, secondo le intenzioni della Commissione, servirà a dare impulso alla competitività, aumentando innovazione e collaborazione.
Parallelamente alla ricerca della trasparenza anche in settori così specialistici come quello scientifico, l’altro obiettivo del 2017 sarà approfondire uno dei temi centrali della cronaca e della politica europea del 2016: il problema dell’immigrazione. Uno dei modi “per rispondere alla crisi dei profughi”, si legge nella nota della Commissione, “ è aumentare gli studi sul tema delle migrazioni, a cui saranno dedicate nuove ricerche per capire il problema, ma anche per cercare di sviluppare politiche capaci di gestire i flussi e integrare i migranti nella società e nell’economia”.
Le priorità per l’anno che verrà si inscrivono in uno sforzo più grande, quello delineato da “Horizon 2020” che, con 77 miliardi distribuiti in 7 anni (2014-2020), ha l’obiettivo di favorire il processo di digitalizzazione delle città europee, dai trasporti all’Internet delle cose, l’estensione di internet agli oggetti o ai luoghi concreti, a cui saranno destinati 37 milioni di euro.
Per il 2017 la Commissione vuole favorire l’innovazione in diversi settori trasversali: l’economia circolare con 325 milioni di euro per incentivare un mercato sostenibile; smart cities in cui la rete di trasporti, energia e digitale sia perfettamente integrata con l’ambiente con 115 milioni di euro; ma anche tecnologie e modelli di trasporto automatici con un budget di 50 milioni di euro.
A due anni e mezzo dall’avvio del programma, Carlo Moedas, commissario per Ricerca, Scienza e Innovazione fa il punto degli obiettivi raggiunti. “La risposta al programma “Horizon 2020” è stata notevole, con più di 90 mila proposte avanzate negli ultimi due anni e mezzo”, ha spiegato, “Ora stiamo dando un ulteriore impulso, per far sì che la trasparenza dei dati della ricerca diventi la normalità: da ora in poi la comunità scientifica e i mercati innovativi posso accedere alle informazioni della ricerca in maniera più facile e conveniente”. Inoltre, ha aggiunto: “Rinforzando la ricerca sull’immigrazione, dimostriamo ancora una volta che “Horizon 2020” si può adattare facilmente alle nuove e emergenti sfide”.
Le opportunità offerte dal Work Programme sono in linea sia con le priorità delineate della Commissione per il 2016, tra cui lavoro, mercato digitale, giustizia e diritti fondamentali, sia con le priorità strategiche del Commissario Moedas: Open Innovation, Open Science, and Openness to the World.
Con “Horizon 2020” l’Europa guarda anche anche alle eccellenze: 1,8 miliardi di euro saranno destinati alle scoperte tecnologiche. I migliori scienziati saranno premiati dal Consiglio di Ricerca europeo che per la prima volta investe così tante risorse per gli scienziati più talentuosi.