Bruxelles – Non si fermano le purghe di Recep Tayyp Erdogan dopo il fallito colpo di Stato di dieci giorni fa. Dopo magistrati, polizia e mondo accademico, ora nel mirino finiscono i giornalisti: le autorità turche hanno emesso 42 mandati d’arresto per altrettanti reporter accusati di avere sostenuto la rete di Fethullah Gulen, ex alleato e ora nemico giurato del presidente turco, che lo ritiene la mente del tentativo di rivolta. La notizia è riportata da diversi media turchi ma le autorità turche non hanno finora voluto esprimersi sulla questione.
Nella lista figura anche Nazli Ilicak, 72 anni, figura di primo piano del panorama giornalistico turco, licenziata dal quotidiano filo-governativo Sabah, nel 2013, per aver criticato alcuni ministri rimasti implicati in un’inchiesta per corruzione. Anche prima del fallito colpo di Stato non mancavano le polemiche sulla libertà di stampa nel Paese, visto il trattamento riservato a numerosi giornalisti sgraditi ad Erdogan. Un cenno alla situazione dei media era stata anche inserita anche nel testo dell’accordo tra Ue e Turchia sui migranti siglato il 18 marzo scorso.