Bruxelles – La costruzione del centro sperimentale sull’alta velocità ferroviaria in Andalusia non persegue alcun “interesse comune” europeo, per questo lo Stato spagnolo non può finanziarlo con fondi pubblici e deve recuperare quanto già investito nel progetto. Lo ha deciso la Commissione europea dopo un’indagine approfondita durata 16 mesi sul Centro de Ensayos de Alta Tecnología Ferroviaria (Ceatf) che vedrà la luce a Malaga. Si tratta di un circuito ferroviario dal costo totale di 358,6 milioni di euro dove sarà possibile testare treni ad alta velocità (fino a 520 km/h), la cui costruzione è stata notificata dalla Spagna alla Commissione Ue nel settembre 2013. Prima che Bruxelles prendesse una decisione, Madrid aveva già versato 140,7 milioni all’Administrador de Infraestructura ferroviaria (Adif), la società ferroviaria pubblica spagnola proprietaria del Ceatf. Soldi che ora il governo spagnolo dovrà riavere indietro perché l’esecutivo comunitario li considera come un aiuto di Stato contrario alle norme comunitarie.
Secondo la Commissione europea, il centro in Andalusia “non incontra un genuino obiettivo d’interesse comune” in quanto “non appare di alcun interesse per il mercato lo sviluppo di prodotti che corrono a velocità così elevate”, come 520 km/h. Di fatto, il Ceatf servirebbe solo a testare treni capaci di viaggiare a 320-350 km/h, per i quali esistono già centri sperimentali in Europa. “Il Ceatf sarebbe solo un duplicato di queste infrastrutture esistenti”, scrive la Commissione. Inoltre, “nessun investitore privato ha mostrato un interesse nel partecipare al finanziamento” del progetto, segnale secondo Bruxelles che in condizioni normali di mercato non sarebbe stato possibile avviare la costruzione del centro. Infine, “la Commissione trova che il progetto non contribuisca all’obiettivo di promuovere uno sviluppo sostenibile nella regione dell’Andalusia”.