Berlino – Un attentato scuote Monaco di Baviera, facendo tornare in mente le olimpiadi del ’72, quando 17 persone, compresi gli attentatori, morirono in un attacco alla squadra israeliana per mano di un’organizzazione terroristica palestinese. Ma questa volta la dinamica dell’attacco suggerisce una trama differente che assomiglia a quella di Grafing del maggio 2016, quando un folle uccise 1 persona ferendone altre 3 ad una stazione della metro.
Ieri pomeriggio intorno alle 17,50 un uomo armato di pistola (poi identificato in Alì Somboly) ha iniziato a sparare al di fuori del Mc Donald’s davanti al centro commerciale Olympia, a Moosach, zona nord ovest della città, causando 10 morti e 21 feriti. Di questi, 16 sono ancora in ospedale, di cui 3 versano in gravi condizioni.
“Si tratta di un uomo di 18 anni tedesco di origini iraniane, originario di Monaco”, nato e cresciuto in Germania, ha dichiarato Hubertus Andrä, presidente della polizia, aggiungendo che il sospetto “è morto intorno alle 20:30”, suicidandosi, e potrebbe essere stato intercettato da una pattuglia poco prima dell’attentato benché “non fosse noto alla polizia”.
Un video girato da uno smartphone mostrerebbe il sospetto esclamare in dialetto bavarese “io sono tedesco” e lanciare insulti xenofobi contro la popolazione turca e gli stranieri (Scheiß Ausländer), affermando di essere in cura. Un testimone, invece, avrebbe dichiarato di aver sentito l’uomo gridare “Allah Akbar” (Dio è grande).
Nonostante questo, la polizia non ha dato informazioni circa la possibile matrice dell’attentato e tutte le ipotesi restano al vaglio, anche quella del gesto di un folle. Nello specifico non è ancora emerso se questo atto si possa paragonare ad un attacco in una scuola, come già successo in Germania, o ad un atto terroristico vero e proprio.
La città è stata completamente bloccata fino alle ore 1,30 quando lo stato di emergenza è rientrato. Nelle ore seguenti all’attacco si sono succeduti diversi allarmi, tutti falsi, che hanno impegnato la polizia nel centro città e alla stazione centrale, evacuata in serata.
I mezzi di trasporto sono stati sospesi e nella capitale della Baviera ha regnato una sorta di coprifuoco, con la polizia che ha invitato la popolazione a non uscire di casa, ad evitare luoghi affollati e a lasciare libere le strade per i soccorsi.
Andrä sostiene inoltre che non c’è nessun motivo per non sentirsi sicuri a Monaco, sebbene non si possa essere “infallibili”, affermando che non ci sarebbe nessun motivo di fermare le feste del weekend “se non quella del rispetto delle vittime”.
La Baviera aveva già pensato di intensificare i controlli antiterrorismo in seguito all’attentato di Nizza, dove un uomo alla guida di un camion aveva ucciso investendole 84 persone. Joachim Herrmann, ministro dell’interno bavarese, aveva proposto di riconsiderare la sicurezza in vista dell’Oktoberfest, che si tiene annualmente a Monaco e richiama milioni di partecipanti.
L’attacco segue di poco quello su un treno per Würzburg, sempre in Baviera, realizzato da un rifugiato diciassettenne afghano, sostenitore dell’Isis, che accoltellò 5 persone con un coltello ed un’ascia.
Inoltre, come ricordato da Thomas Altmaier, capo dello staff di Angela Merkel, la cancelliera tedesca, l’attacco avviene a 5 anni esatti dalla strage di Utoya, che vide Anders Behring Breivik, un estremista di destra norvegese, uccidere 77 persone e ferirne 319, e non si esclude che possa essere legato a questo evento.