Roma – La risposta del presidente Recep Tayyip Erdogan al tentato colpo di Stato della scorsa settimana in Turchia, “sembra un golpe civile con arresti di magistrati, allontanamento di professori e sospensione di prefetti”. È la denuncia della presidente della Camera, Laura Boldrini, molto critica verso la decisione di dichiarare lo stato di emergenza di 3 mesi, adottata ieri dal Parlamento di Ankara. Per Boldrini, intervenuta a Rainews, nel Paese della Mezzaluna non è rispettato lo Stato diritto, e quindi “ora l’Europa deve essere pronta all’arrivo di rifugiati turchi”.
Un paradosso, se si considera che proprio alla Turchia è il partner con cui l’Ue ha stipulato un accordo per il controllo del flusso di profughi che arrivano dalla Siria. L’intesa è stata più volte criticata dall’inquilina di Montecitorio, che anche stavolta non risparmia il suo attacco. Trattare con Ankara “è stato un errore”, sostiene, “perché non aveva il diritto né i termini giuridici” per stipulare l’accordo. Inoltre, alla luce della repressione che è seguita al tentato golpe, “se un paese non rispetta i diritti dei propri cittadini, come possiamo pensare che si rispettino quelli dei profughi siriani”, si chiede retoricamente Boldrini.
La terza carica dello Stato ribadisce la convinzione che, venendo a patti con Ankara, l’Unione europea abbia “derogato ai propri principi e alla propria autorevolezza”. Oggi “bisogna riportare l’Ue a riaffermare i diritti”, prosegue la presidente, dunque “è necessaria un’azione collettiva come Unione europea su quanto sta accadendo” in Turchia.