Bruxelles – Windows 10 finisce nel mirino della Commission nationale de l’informatique et des libertés (Cnil) francese, che ha accusato Microsoft di tracciare gli utenti senza il loro consenso e di non proteggerne i dati in maniera sufficiente. Ora il gigante americano ha tre mesi di tempo per mettersi in linea con la legislazione francese.
Il Cnil “intima a Microsoft Corporation di fermare la raccolta eccessiva di dati e il monitoraggio della navigazione degli utenti senza il loro consenso”, scrive lo stesso Cnil in una nota, e “chiede anche di assicurare in maniera soddisfacente la confidenzialità dei dati degli utenti”. A essere sotto accusa è in particolare il servizio di Microsoft destinato a identificare i problemi e a risolverli per migliorare il funzionamento dei prodotti. Secondo la Commissione transalpina, tale pratica permette alla multinazionale di raccogliere dati sull’uso delle applicazioni scaricate e il tempo d’utilizzo di ciascuna di esse da parte degli utenti. Ma ad essere criticato è anche il sistema d’identificazione per l’intero “universo” Windows e i cookies pubblicitari. Infine, il Cnil ha constatato che Microsoft continua a trasferire i dati negli Stati Uniti seguendo il Safe Harbour, ormai invalidato da una sentenza della Corte di giustizia Ue. La multinazionale americana ha ora tre mesi per allinearsi alla giurisprudenza francese, periodo che potrebbe essere prolungato di altri tre mesi o terminare con la decisione di multare l’azienda.