Roma – “L’accresciuta incertezza sui futuri accordi commerciali tra la Gran Bretagna e l’Unione Europea condurrà a fondamentali di credito più deboli per le banche” del Regno unito. Sono queste le aspettative di Moody’s, che ha cambiato da stabile a negativo l’outlook per gli istituti di credito Uk. Secondo l’agenzia di rating, le incognite delle trattative tra Londra e i 27 per la Brexit porterà a “un calo della fiducia e a una riduzione degli investimenti e della spesa per consumi”. Tutto ciò si tradurrà in effetti negativi su “ricavi, qualità degli asset e redditività di tutte le banche” britanniche.
Gli analisti di Moody’s segnalano poi il banco di prova a cui è sottoposta la normativa europea sulla risoluzione bancaria (Brrd), che prevede il bail-in – il ricorso a risorse di azionisti, obbligazionisti subordinati e correntisti sopra i 100 mila euro – per il salvataggio degli istituti di credito in crisi. Per l’agenzia, “l’esteso processo decisionale nel risolvere il problema legato a 360 miliardi di euro di prestiti (i crediti deteriorati, ndr) che pesano sul sistema bancario italiano potrebbe riflettere varie interpretazioni” delle regole europee.
Tutto è rimandato, ricordano gli analisti, agli stress test sulle banche, i cui risultati saranno pubblicati dall’Eba (Autorità bancaria europea) il 29 luglio prossimo. Da quel rapporto dipenderà infatti la possibilità o meno di un intervento pubblico in sostituzione del bail-in. Una possibilità sulla quale è ancora in corso un confronto tra l’esecutivo italiano e quello europeo. La direttiva Brrd, infatti, lascia spazio a “varie interpretazioni, e il governo italiano potrebbe sostenere che il burden-sharing (condivisione degli oneri del salvataggio tra gli investitori, ndr) non è richiesto o che sia limitato”, ma questa è “una visione su cui la Commissione europea potrebbe non essere d’accordo”, conclude Moody’s.
In realtà, nel corso delle ultime settimane sono arrivate aperture dalla Commissione europea. Più volte, da Bruxelles, si è sottolineato che le norme sul bail-in prevedono eccezioni e che la situazione dei crediti deteriorati italiani può essere affrontata nel quadro delle regole. Stessa posizione tenuta da Palazzo Chigi e Via XX Settembre, e che ha registrato aperture anche da parte di Berlino. Per sapere come andrà a finire bisognerà attendere il verdetto che l’Eba emetterà tra meno di dieci giorni.