Bruxelles – Sugli scenari economici del post Brexit si sono rincorse varie ipotesi. Si è parlato di “turbolenze”, di “incertezza”, di “volatilità dei mercati finanziari” e di “bruschi movimenti dei tassi di cambio”. Ora, a quasi un mese dall’addio di Londra all’Ue, è arrivata la prima valutazione delle prospettive economiche pubblicata dal direttorato generale dell’economia e degli affari finanziari della Commissione europea. Gli scenari analizzati sono due: uno più “blando”, l’altro più “severo”.
La crescita nell’area euro, dopo il referendum, si assesterà intorno all’1.5-1.6% in entrambi gli scenari, almeno per il 2016. Mentre l’anno successivo sarà tra l’1.3 e l’1.5%. Anche se il deprezzamento della sterlina mitiga la ricaduta economica dell’addio a Bruxelles del Regno Unito, è proprio Londra che rischia di essere più colpita dall’effetto Brexit. Il Pil registrerà una perdita tra l’1 e il 2.75% entro il 2017. Anche i Ventisette però, rallenteranno, e passeranno dall’1.9% delle previsioni prima di Brexit, a un 1.7-1.8% nel 2016. Nel 2017, il calo continuerà e si arriverà in una percentuale compresa fra l’1.4 e l’1.7%. Da considerare che nessuno degli scenari analizzati tiene conto dei possibili futuri accordi tra Londra e Bruxelles. E che questo rimane uno studio, e non la previsione economica che la Commissione dovrà aggiornare il prossimo novembre.