Siamo diventati europei per un’idea che ha cambiato la storia e che il prossimo anno compie 60 anni. Oggi siamo europei e ci siamo dimenticati perché. Siamo euroentusiasti per abitudine e euroscettici per sentito dire. Siamo europei per dato di fatto. Siamo europei in un’Europa nata per desiderio di pace e di unione, che oggi si divide per le brame di smemorati nazionalismi fondati su paura, ignoranza e interessi particolari. Siamo europei figli di un’idea di Europa patria di tutti, anche degli ultimi, che accoglie e che si fa rispettare nei valori più profondi, che assicura prosperità per tutti, anche per i meno fortunati, e che oggi appare fragile e a tratti miserabile, esclusiva, forte con i deboli e debole con chi fa la voce grossa.
Siamo europei e ci rendiamo conto della brutta faccia che l’Europa mostra per volere di alcuni e per inerzia di tanti. Siamo europei forse più di quanto non sembri. Siamo europei e crediamo in una Europa patria di tutti, che rispetta e si fa rispettare da chi la abita e da chi ci arriva. Siamo europei e vogliamo una Europa più bella per le generazioni che la abitano e che la abiteranno, patria di grande umanità e progresso della società. Siamo italiani e siamo europei!