Bruxelles – Nel momento in cui l’Unione europea si trova ad affrontare una serie di crisi che sfidano la sua solidità è più che mai necessario lavorare sulla solidarietà. Bisogna essere sempre più uniti contro le minacce che spingono alla divisione, soprattutto quando rappresentano una sfida ai valori fondamentali della civiltà europea. E’ questa la posizione espressa dal ministro degli esteri francese Jean-Marc Ayrault parlando di terrorismo al Consiglio dell’Ue di Bruxelles. “La Francia è impegnata, ma speriamo che la comunità internazionale lo sia di più”. Secondo il ministro si tratta di rispondere alla violenza dell’Isis con “un’azione che deve essere condotta su scala europea e (gli europei) devono mostrare maggiore solidarietà, insieme”. Ayrault ha riconosciuto che un’azione a livello internazionale esiste, come dimostra la riunione della coalizione anti-Daesh che si terrà questa settimana a Washington, ma comunque “dobbiamo continuare questa lotta, più che mai, e riunire tutte le nostre forze”.
La strategia internazionale dovrà correre parallela alle azioni di ciascun Paese, in particolare con “l’azione per la de-radicalizzazione. L’azione anche per proteggere i cittadini”. Questo progetto deve essere condotto nel quadro della democrazia e sulla base dei nostri valori, ha precisato il ministro francese, “perché, in fondo, quello che vuole Daesh è la ‘daeshizazzione’ delle menti, cioè portare alla divisione, a delle divisioni artificiali tra le comunità”. L’obiettivo è preservare i nostri valori e il nostro stile di vita, per cui è fondamentale imparare a proteggerci e allo stesso tempo “non cedere a Daesh”. Ciò significa che “dobbiamo lottare contro questa ideologia, perché si tratta di una ideologia, ma non cadere nella sua trappola. Più saremo divisi, più daremo ragione a Daesh”. Il ministro francese propone di lavorare sia sul fronte della sicurezza che su quello delle idee “per denunciare questa ideologia mortale che può portare alla disintegrazione delle nostre società”.
All’appello per la cooperazione si è aggiunto anche la voce del segretario di Stato americano John Kerry che ha garantito: “Siamo tutti uniti nella lotta contro il terrorismo”. Kerry ha ricordato l’attentato della scorsa settimana a Nizza ribadendo che “questi atti selvaggi non fanno altro che rafforzare la nostra determinazione a lottare contro le forze dell’estremismo violento ovunque”. Il segretario di Stato ha espresso la fermezza degli Stati Uniti nella lotta contro l’Isis, dichiarando al Consiglio Affari esteri che “nonostante questi eventi, questi momenti di estrema violenza, di morte, di disperazione, proprio al fine di terrorizzare la gente, noi manteniamo la nostra determinazione, manteniamo la nostra convinzione che stiamo facendo dei progressi”.
Riuniti a Bruxelles, tutti i ministri degli Esteri Ue hanno “convenuto che l’unità dell’Europa è la più grande forza che abbiamo contro il terrorismo”, ha risposto all’appello di Parigi l’Alto rappresentante per gli Affari esteri Ue, Federica Mogherini, spiegando che i ventotto sono concordi sul fatto che “va fatto un lavoro complessivo per sradicare le radici dell’odio che abbiamo visto così spesso colpire in varie parti del mondo” e che costituisce una “minaccia comune per tutti”. La prima occasione per una discussione complessiva a livello internazionale sarà questo giovedì la riunione dei ministri della coalizione anti-Daesh in programma a Washington.