Bruxelles – È fallito il golpe militare in Turchia. In una notte di caos e confusione migliaia di persone sono scese per le strade in risposta all’appello lanciato dal presidente Recep Tayyip Erdogan con una telefonata fatta con FaceTime app sull’iPhone di un giornalista della Cnn turca, costringendo i militari insorti a ritirarsi. Il bilancio degli scontri nella notte è stato di almeno 90 morti, tra cui 47 civili, e 1.154 feriti. Tra le vittime si contano 41 agenti di polizia. Sono invece 104 i militari golpisti uccisi dalle forze di polizia e dai lealisti di Erdogan, ha dichiarato Umit Dundar, nominato Capo di Stato Maggiore mentre Hulusi Akar, ora rilasciato, era stato preso in ostaggio dai golpisti. Al momento gli insorti arrestati sono 1.563.
“La Turchia è un partner chiave per l’Unione europea”, e “l’Ue sostiene pienamente il governo democraticamente eletto, le istituzioni del Paese e lo stato di diritto. Chiediamo un rapido ritorno all’ordine costituzionale”, hanno scritto nella note in una nota congiunta Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, quello del Consiglio, Donald Tusk, e l’Alto rappresentante, Federica Mogherini, a nome anche degli Stati membri che erano riuniti in Mongolia per il Summit Ue-Asia.
Secondo l’agenzia Anadolu, il cervello del tentato golpe è il colonnello Muharrem Kose, braccio destro del capo di Stato maggiore: sarebbe stato lui a progettare l’azione per la presa del potere. Non vi sono notizie certe sulla sua sorte e non si parla per ora esplicitamente di un suo arresto.