Bruxelles – A tre anni dall’inizio delle trattative per il Ttip, il trattato di libero scambio tra Europa e Stati Uniti, la questione del riconoscimento delle Indicazioni geografiche tipiche resta un punto dolente. “Le Igp sono una delle priorità per l’Ue in questi negoziati, è qualcosa su cui siamo pronti ad avere un approccio pragmatico per trovare un modo per proteggerle in maniera compatibile con i nostri rispettivi sistemi legali”, ha spiegato al termine del 14esimo round di trattative il capo negoziatore europeo, Ignacio Garcia Bercero, secondo cui però “le posizioni al momento sono ancora lontane”.
“Voglio sottolineare che negli Usa abbiamo un sistema robusto per la protezione delle Igp da cui i produttori europei stanno traendo vantaggi e che permettono loro di aumentare i loro export”, come dimostrano “il miliardo di surplus nel mercato dei formaggi e circa un miliardo in quello dei vini”, ha sottolineato il capo negoziatore di Washington, Dan Mullaney. In più “gli export di prodotti agricoli statunitensi nel mondo sono in crescita mentre verso l’Europa sono stabili o in calo”, ha continuato Mullaney precisando che “questo è il contesto in cui portiamo avanti le nostre trattative e che l’Ue capisce”.
Un altro tema controverso legato al Ttip, che però è stato inserito nelle trattative solo questa settimana, è il tribunale che dovrebbe sostituire l’Isds, gli arbitrati privati per la risoluzione delle controversie tra investitori e Stato. L’Unione europea ha presentato la sua proposta nelle trattative per il Ttip per placare le perplessità del Parlamento europeo, che ne ha fatto una linea rossa. “Anche noi abbiamo fatto la nostra proposta”, ha dichiarato Mullaney “che riflette le consultazioni che abbiamo tenuto su come mantenere un giusto equilibrio tra incoraggiare e proteggere gli investimenti da una parte, e proteggere la capacità dei regolatori di lavorare nell’interesse pubblico dall’altra, garantendo nello stesso tempo protezioni contro frivolous claim (le cause infondate, ndr) e la libertà dai conflitti di interesse dei giudici”. Gli obiettivi di Usa e Ue, ha assicurato Mullaney “sono gli stessi” e quindi “credo che il risultato finale li rispetterà”.