Bruxelles – Ha un volto e un nome l’attentatore di Nizza che ha provocato la morte di 84 persone, di cui 10 bambini, ferendone 52. La polizia lo ha identificato grazie alle impronte digitali e, secondo il Procuratore dell’antiterrorismo francese Francois Molins, avrebbe “agito da solo”, almeno quando era alla guida del camion.
Al volante del mezzo che ha investito semplici civili mentre guardavano i fuochi d’artificio per la festa nazionale c’era Mohamed Lahouaiej Bouhlel, cittadino francese di origini tunisine di 31 anni, divorziato e con tre figli. Originario di Msaken, cittadina tunisina in cui era stato l’ultima volta quattro anni fa, l’uomo viveva a Nizza ed era già conosciuto dalla polizia, ma non dai servizi d’intelligence francesi. Pregiudicato, era finito più volte nelle mani della giustizia per violenze, uso di armi e piccoli reati. “Era noto alla polizia per minacce di violenza per cui era stato condannato il 24 marzo del 2016 ad una pena di 6 mesi di carcere”, ha spiegato il Procuratore Molins.
Da qualche tempo, secondo alcune indiscrezioni, sembra che avesse problemi di soldi. L’emittente BfmTv ha descritto Bouhlel come un uomo “depresso e instabile”, forse a causa del divorzio con la compagna iniziato nel 2012. Di lui hanno parlato anche i vicini di casa che ne hanno sottolineato lo scarso attaccamento alla religione. Non doveva essere un musulmano molto attento ai precetti: i vicini raccontano che “non aveva fatto per intero il Ramadan quest’anno”.
L’uomo che ha deciso di uccidere deliberatamente 84 persone lungo la Promenade des Anglais aveva ottenuto la licenza per guidare il camion poco tempo prima dell’attentato. Secondo la ricostruzione fornita dal Procuratore l’attentatore aveva parcheggiato il camion, noleggiato l’11 luglio, in un quartiere di Nizza il giorno prima. Ieri aveva raggiunto il veicolo, un tir di 25 tonnellate senza targa, con una bici, che aveva messo dentro il camion e poi si era diretto verso il luogo della strage.
L’ufficio del procuratore di Parigi ha aperto un’inchiesta per “omicidio e tentato omicidio in un gruppo organizzato legato a un’impresa terroristica”.