Roma – Sulle banche c’è un “reticolo” di norme “caratterizzato da non poche oscurità, incoerenze e lacune”. A lamentarlo è il direttore generale dell’Abi (Associazione bancaria italiana) e presidente del comitato esecutivo dell’Ebf (Federazione bancaria europea), Giovanni Sabatini. In audizione davanti alla commissione parlamentare per la Semplificazione, Sabatini invoca “un Testo unico bancario e finanziario europeo” che stabilisca “regole identiche per tutti”.
“Solo così”, sostiene il rappresentante del mondo del credito, “l’Unione bancaria potrà assicurare, all’interno dell’area euro, un mercato finanziario unico e fortemente integrato, in cui la politica monetaria possa efficacemente e in maniera omogenea esplicare i suoi effetti”. Inoltre, una riorganizzazione della normativa comunitaria per il settore garantirebbe che “gli operatori possano competere, a parità di condizioni, su un campo da gioco livellato”.
Per Sabatini si tratta di mettere a punto “una cornice normativa ancora più completa, chiara e uniforme” come si è fatto in diversi Paesi, inclusa l’Italia che si è dotata del proprio Testo unico negli anni novanta. Un processo che “ora dovrà inevitabilmente aver luogo anche in Europa”, secondo il dirigente Abi, “per eliminare la possibilità di arbitraggi regolamentari e interpretazioni nazionali divergenti”. Elementi che, spiega, sono “in grado di incidere sulla parità concorrenziale e sull’integrazione dei mercati nazionali”.